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Fuori dal Coro 2008

65.ma Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.


Sentieri di Cinema seguirà anche questa edizione con il consueto reportage giorno per giorno ed invierà in laguna un gruppo di operatori del circuito.

 

04/09/2008 Ultimi fuochi

Mentre la stanchezza sale e, contemporaneamente si moltiplicano gli impegni legati alla partecipazione dei vari eventi (non solo proiezioni, ma anche incontri, convegni, presentazioni, seminari) che costituiscono il nutrito programma della 65a edizione della Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia, le ultime forze sono centellinate per le ultime visioni, e quindi si impongono scelte dolorose e frequenti cambi di programma durante il giorno. Si accettano, perciò, consigli da colleghi, amici fidati, compagni di laboratorio e spesso, in questo modo, si evitano brutte sorprese e cocenti delusioni. Certo un piccolo margine di rischio c'è sempre. Comunque, la giornata di oggi, piuttosto riposante dal punto di vista delle pellicole visionate (solo 3), si è rivelata comunque interessante per la qualità delle pellicole stesse.


Partenza alle 10:45 con il film in concorso: GABBLA, di Tariq Teguia. Già fotografo, filmaker, nonchè docente di Storia dell'Arte Contemporanea ad Algeri, Teguia non è nuovo a Venezia, avendo già partecipato con una sua opera nel 2006. Questo ritorno al Lido è all'insegna dell'essenzialità del linguaggio, la cui cifra è tutta giocata su movimenti rarissimi della mdp, sulla prevalenza di campi lunghi e lunghissimi e su un ritmo del montaggio di quadro. Se a questo si assomma la rarefazione dei dialoghi e la dilatazione dei tempi per oltre 140', si intuisce facilmente come la visione del filmn non sia stata delle più facili ed apprezzabili del catalogo. Molte le fughe precipitose (non solo di pubblico, ma anmche della critica) che sono state rilevate nelle varie sale. Peccato, perchè la riflessione del regista sull'Algeria martoriata da fondamentalismi, povertà e guerre, sarebbe anche interessante.


Duro e coinvolgente il secondo film visionato, sempre "in concorso"; si tratta della pellicola: HURT LOCKER di Kathryn Bigelow. Personaggio eclettico (pittrice, videomaker, regista) è stata più volte a Venezia (Strange Days; K-19), usa la videocamera per raccontare (molto da vicino) la vita e i sentimenti dei militari artificieri americani di stanza in Iraq. Le azioni di guerra, che peraltro sono ricostruite con accuratezza, rimangono in secondo piano rispetto all'attenzione posta alla psicologia dei personaggi e alla loro costruzione. Tuttavia, per quanto si possa rilevare una critica alla violenza e alla guerra in generale, non si può non sottolineare una certa indulgenza alla spettacolarizzazione del dramma e alla mitizzazione di certe figure. Montaggio e regia sono comunque validi e il prodotto è di sicuro impatto.


Ultima visione della giornata: L'APPRENTI, di Samuel Collardey. Una pellicola delicata, tenue nel racconto e nello svolgimento. La storia è quella di uno studente di un imprecisato istituto agrario francese che, nei fine settimana, per fare esperienza pratica, fa da apprendista presso una piccola fattoria a conduzione familiare. Il ragazzo, che a scuola non mostra di impegnarsi più di tanto e, in famiglia, non ha un buon rapporto con i genitori separati. Nell'incontro con i componenti della "famiglia di campagnia" e nella scoperta delle responsabilità sottese al lavoro dei campi, imparerà ad "imparare" e ad ascoltare le "lezioni" delle persone più mature. Il linguaggio utilizzato dal regista è piuttosto funzionale al racconto e non abbonda di movimenti iperbolici della mdp nè di un montaggio particolarmente vivace. Il film si apprezza tanto più perchè non offre allo spettatore un finale compiuto e consolatorio, ma sospende il racconto con leggerezza, lasciando solo intuire possibili sviluppi.


 

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