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Fuori dal Coro 2008
65.ma Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.
Sentieri di Cinema seguirà anche questa edizione con il consueto reportage giorno per giorno ed invierà in laguna un gruppo di operatori del circuito.
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30/08/2008
La febbre del sabato sera... (mattina e pomeriggio
Sabato intenso, questo, che "apre le danze" di un lungo week end all'insegna del Cinema. La competizione iniza a farsi interessante e, cominciano anche i primi, sussurrati, azzardati pronostici. Stellette e stroncature tengono alta la tensione di un festival che, finora non sembra sparare grossi calibri e, anche dal punto di vista dell'immagine, sembra risentire della generale recessione che ha toccato tutti i settori produttivi. Ma veniamo al Cinema. Nella giornata di oggi, sono 6 le pellicole visionate; un vero e proprio tour de force reso possibile da una fortunata congiunzione degli orari con gli impegni del Laboratorio Venezia Cinema. Ad inaugurare il carnet del quarto giorno di mostra, il film in concorso: 35 RHUMS di Claire Denis. Una pellicola asciutta, che esplora i rapporti affettivi fra padre e figlia, il desiderio di indipendenza di lei e le dinamiche che legano il duo ad un ragazzo (amico di lei) ed una donna (da tempo spasimante, non ricambiata, del padre). Sceneggiattura impalpabile, tutta giocata su simmetrie, la pellicola è stata ampiamente apprezzata dal pubblico.
A seguire, sempre nella categoria dei film in concorso, l'atteso: IL GIORNO PERFETTO di Ferzan Ozpetek. Il regista di "Il bagno turco", "Le fate ignoranti"; "Cuore sacro"; "La finestra di fornte", torna sul tema più congeniale alla sua produzione: l'analisi di interni familiari in dissolvimento. L'osservazione, qui, assume i toni del tragico, purtroppo si spinge fortemente sul pedale delle emozioni e quello che si sarebbe giovato di discrezione e sussurri, invece viene "urlato" a squarciagola. Anche la scelta dei personaggi principali appare poco azzeccata; peccato per il bravo Valerio Mastandrea questa volta decisamente fuori parte. Dal punto di vista strettamente cinematografico, la regia appare poco attenta ai tempi del racconto e alla gestione degli spazi. Al termine della proiezione, la reazione del pubblico non è stata delle più composte. Peccato.
La terza pellicola visionata, inserita nella rassegna "Orizzonti", è stata: GOODBYE SOLO di Ramin Bahrani. Un lungo duetto in campo-controcampo (con rari momenti che coinvolgono più attori) per raccontare la storia di un tassista di colore che prova a far desistere un suo cliente dal compiere la decisione di farla finita. Ottima prova di recitazione per la coppia Souléymane Sy Sananè - Red West; la regia scorre limpida e decisa senza apparenti ostacoli. Un film curioso, tipicamente festivaliero, in grado di captare l'attenzione e mantener deste le emozioni del pubblico. Applausi
Per quanto riguarda la rassegna "Giornate degli Autori", la pellicola di oggi è: NOWHERE MAN della regista belga Patrice Toye. Precedeuto da un intervento straordinario in Sala di Wim Wenders, tra i sostenitori della pellicola, il film sorta di divagazione pirandelliana, sull'identità e l'accettazione della propria vita, risulta essere piuttosto pesante da digerire (soprattutto ad una visione post-prandiale). Tuttavia se ne apprezza la costruzione al limite del surreale e la scelta di una messa in scena fredda ed asciutta come una analisi psicologica. Da rivedere con attenzione.
Sempre dal catalogo delle "Giornate degli Autori", la quinta pellicola visionata è stata THE COUNTRY TEACHER del ceco Bodhan Slama. Un giovane insegnate di scienze naturali accetta una cattedra alle scuole medie di un isolato paesino di campagna. Il docente, dietro una disarmante timidezza, nasconde una lacerata ed inaccettata omosessualità... Ottimamente girato (il lavoro sulla macchina da presa è veramenrte pregevole e significativo), il film pecca di un eccessivo buonismo, nella parte finale, che sembra un po' distante dalla realtà.
Ultima, faticosa, pellicola della giornata, è stata: L'AUTRE di Patrick Mario Bernard e Pierre Trividic, presentata nel catalogo della selezione ufficiale dei film in concorso. La storia è quella di una assistente sociale di mezza età che, dopo aver scaricato il compagno, cade in depressione e sviluppa una nevrosi che la porterà a combattere contro sè stessa. Gli autori mettono in scena i fantasmi dell'inconscio attraverso una regia che privilegia tante ombre e, per contrasto, accese luci artificiali; montaggio nervoso, effetti sonori e temi evocativi da atmosfera thriller. Ottim aprova per Dominique Blanc che restituisce corpo e anima lacerati di un personaggio da ricordare. Notevoli applausi malgrado l'ora tarda e una visione non proprio semplice.
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