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Fuori dal Coro 2017
15 operatori marchigiani del circuito CGS-ACEC Sentieri di Cinema, ai quali si aggiungeranno altri animatori culturali dai diversi circoli CGS delle altre regioni, saranno al Lido. Diversi i giovani tra i 18 e i 25 anni coinvolti, dal 30 agosto al 9 settembre, per documentare la 74.ma Mostra Internazionale e come giuria riconosciuta per il premio LANTERNA MAGICA CGS.
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07/09/2017
giovedi 7 Settembre
Venezia 74
AMMORE E MALAVITA
di Manetti Bros.
con Giampaolo Morelli, Serena Rossi, Claudia Gerini, Carlo Buccirosso
Italia / 133’
Un boss della malavita napoletana, dopo un attentato alla sua vita, decide di fingersi morto. Una infermiera però lo riconosce: sarebbe una scomoda testimone da eliminare ma uno dei più fidati collaboratori riconosce in lei l’amore della sua adolescenza… La premiata ditta Manetti Bros sforna un prodotto spumeggiante, che contamina sceneggiata napoletana, musical, citazioni un po’ da tutto, da Takeshi Kitano, all’inevitabile Tarantino. Morti che cantano e ballano, duelli con decine di vittime, scene mutuate dai film di James Bond…. Una riflessione dissacrante e significativa che conferma un rinascimento napoletano di artisti che prendono a cuore la propria città. Consensi e applausi a scena aperta.
Venezia 74
MEKTOUB, MY LOVE: CANTO UNO
di Abdellatif Kechiche
con Shain Boumedine, Ophélie Baufle, Salim Kechiouche, Lou Luttiau, Alexia Chardard, Hafsia Herzi
Francia, Italia / 180’
1994: Amin, aspirante sceneggiatore con la passione per la fotografia, torna per le vacanze estive nel paese natale da Parigi, ove ha appena abbandonato gli studi di medicina. Le giornate con gli amici di infanzia al mare, al bar, in discoteca, al ristorante dei suoi genitori di origine tunisina, sono rappresentate nella ripetitività seguendo le vicende dei vari personaggi: il cugino Tony passa da una ragazza all’altra, la migliore amica Ophelie non sa decidersi tra il ragazzo con cui deve sposarsi e nuovi amori, la new entry del gruppo si da da fare un po’ con tutti. Lo sguardo di Amin, forse innamorato di Ophelie, si sofferma a lungo su ciascuno di loro, quasi fosse un semplice testimone o, forse, il narratore di un ricordo autobiografico. Lo scorrere del tempo ripropone le medesime situazioni: le feste dei ragazzi, accompagnate da musica e ballo (con insistita ridondanza di una fisicità esplosiva, ma incapace di esprimere sentimenti), la vita di spiaggia, lunghi dialoghi, tutto caratterizzato da una macchina a mano addosso ai personaggi, montaggio talvolta nervoso, talaltra caratterizzato da long take. Le scene si dilatano e le tensione cresce, verso un clima angosciante in cui emerge il vuoto esistenziale. Prolisso. Forse il primo capitolo di una discesa agli inferi (come pare suggerire nel titolo “Canto uno”).
Orizzonti
THE RAPE OF RECY TAYLOR
di Nancy Buirski
Usa / 91’
Nel 1944 Recy Taylor, madre 24enne di colore, viene violentata in Alabama da una banda di ragazzi bianchi. Il documentario ricostruisce una vicenda dolorosa ed infame emblematica di tante altre e figlia delle radicate idee segregazioniste di un’America incapace di considerare i Neri come persone. L’inchiesta procede attraverso interviste al fratello e ad alcuni conoscenti fino a chiudere sulla testimonianza attuale di una ormai anziana Recy Taylor. Dal punto di vista narrativo spicca l’utilizzo di vari preziosi spezzoni di “race movies”, film molto popolari prodotti tra il 1915 e il 1950 (in gran parte perduti) al di fuori dei circuiti hollywoodiani da e per gente di colore che, rappresentando nelle finzioni le frequenti insidie di uomini bianchi verso donne nere, divengono inconsapevoli testimoni di una cronaca espulsa dai racconti cinematografici noti. Opera che trasuda indignazione.
Fuori Concorso
HAPPY WINTER
di Giovanni Totaro
Italia / 91’
Mondello, Giugno 2016: i proprietari degli stabilimenti balneari iniziano a costruire le “capanne” sulle spiagge per i turisti che di lì a pochi giorni invaderanno il paese per le proprie vacanze estive. Il docu-film, primo lungometraggio di Giovanni Totaro, segue i mesi della bella stagione e si snoda tra un ombrellone e l’altro toccando temi come la crisi economica, l’immigrazione, la politica, il ricordo dei bei tempi andati, l’amore, l’importanza dello status sociale e ultimo, ma non certo per importanza, il lavoro, temi che descrivono al meglio la classe media italiana odierna. Da menzionare sicuramente la scelta di riprendere le scene con una camera fissa, alternata a panoramiche. Interessante anche la scelta delle canzoni utilizzate; si passa da hit italiane anni 70/80 come “Tropicana” a tracce moderne che aiutano lo spettatore a percepire le differenze generazionali.
Orizzonti
LES BIENHEUREUX
di Sofia Djama
con Sami Bouajila, Nadia Kaci, Amine Lansari, Lyna Khoudri
Francia, Belgio / 102’
Un’ampia panoramica su Algeri cala lo spettatore tra i colori, i rumori, le strade della città, quasi alla scoperta dei personaggi che animeranno l’intreccio. Ben presto ci si ritrova a seguire la giornata di adulti, alcuni dei quali genitori, e di giovani, i figli. Le generazioni si confrontano con la vita quotidiana, cambiata dopo gli esiti della guerra civile degli anni ’90: gli adulti cercano per lo più un adattamento di compromesso, ma i giovani sognano ancora o la democrazia o un radicalismo religioso che risvegli comunque una forte identità. Il primo lungometraggio della giovane regista algerina Sofia Djana rivela un uso sicuro degli strumenti espressivi, con movimenti di macchina che ben restituiscono tanto gli interni e le lunghe discussioni, con campi totali attraversati da long take e panoramiche, quanto gli esterni urbani, con ritmi più rapidi e concitati. Un prodotto accorato e accurato, che meriterebbe una distribuzione, purtroppo improbabile per le condizioni attuali del cinema algerino.
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