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www.labiennale.org
Sito ufficiale della Mostra. Vi si trova il calendario e molto altro materiale di presentazione.

 

 

::Esclusiva dal Laboratorio Venezia Cinema

Fuori dal Coro 2017

15 operatori marchigiani del circuito CGS-ACEC Sentieri di Cinema, ai quali si aggiungeranno altri animatori culturali dai diversi circoli CGS delle altre regioni, saranno al Lido. Diversi i giovani tra i 18 e i 25 anni coinvolti, dal 30 agosto al 9 settembre, per documentare la 74.ma Mostra Internazionale e come giuria riconosciuta per il premio LANTERNA MAGICA CGS.

 

05/09/2017 Martedi 5 Settembre


Venezia 74

MOTHER!

di Darren Aronofsky

con Jennifer Lawrence, Javier Bardem, Michelle Pfeiffer, Domhnall Gleeson, Ed Harris

Usa / 120’

Il regista americano, Leone d’oro 2008 con THE WRESTLER, questa volta rischia il flop che già aveva incontrato al Lido con THE FOUNTAIN. La vicenda esordisce con una coppia, apparentemente felice, alle prese con la ristrutturazione della casa dei sogni, un’antica magione isolata in una ridente radura. Lui scrittore di successo in attesa dell’ispirazione (Bardem), lei compagna fedele, attenta alla cura della casa… Cominciano però ad arrivare strani ospiti, la casa sembra animata di vita propria ed eventi misteriosi, prevalentemente narrati attraverso la soggettiva della giovane donna, caricano una atmosfera sempre più minacciosa… Ben presto è chiara la valenza simbolica del racconto che, se inizialmente poteva apparire intrigante nell’opacità dei personaggi e delle situazioni, nel disvelamento progressivo si fa troppo esplicita, fino ad una ipertrofia di segni e metafore fin troppo esibiti. Duplice la lettura: ad un primo livello metalinguistico (l’artista, l’ispirazione i personaggi e il lettore che prima ama poi ne saccheggia l’opera) si sovrappone una lettura esistenziale (il Creatore, la Natura e l’umanità). Il finale, tutto all’insegna dell’eccesso, sfiora l’effetto “ridicolo”.

 

 

Fuori Concorso

WORMWOOD EP. 1 & 2

di Errol Morris

con Peter Sarsgaard, Molly Parker, Christian Camargo, Scott Shepherd, Tim Blake Nelson, Bob Balaban / miniserie tv, primi due di sei episodi

Usa / 88’ (tot. 300’)

Primi due episodi di una miniserie di sei targata Netflix che ricostruisce la ricerca di un uomo che per 60 anni ha indagato sulle circostanze della misteriosa morte del padre, uno scienziato militare americano: si troverà davanti una cortina di oscuri segreti della recente storia degli USA. Una documentary fiction che pone la domanda di fondo: fino a che punto una democrazia può mentire ai suoi cittadini? Sviluppato come intervista, con inserti di fiction, il prodotto deI pluridecorato regista Errol Morris somiglia molto ai programmi di infotainment dei canali satellitari di inchieste TV, con un incerto confine tra informazione e finzione. Segnale interessante: negli ultimi anni i festival volgono il loro sguardo anche alle serie TV.

 

 

Giornate degli autori

L’EQUILIBRIO

di VINCENZO MARRA

con Mimmo Borrelli, Roberto Del Gaudio

Italia/ 90’

Dopo  aver ottenuto di “tornare a casa”, a Napoli in periferia,  Don Giuseppe dovrà scontrarsi con un ambiente difficile,  omertoso  e pieno di regole “incomprensibili’.

Itinerario cristologico, come definito dal regista, il film presenta la difficile ricerca di incarnazione nel “qui e ora” da parte di un cristianesimo contemporaneo in precario equilibrio. Temi molto attuali, molto caldi e molto vicini quelli de L’EQUILIBRIO, che dettano per tutto il film un senso di amara realtà e che mettono in crisi lo spettatore fino alla rovinosa fine. La regia, asciutta e tagliente, chiarisce fin da subito l’esplicita allegoria in cui ci troviamo, dove all’ideale di un posto migliore viene contrapposta la più triste realtà del sacrificio di pochi per la salvezza di molti. Le simmetrie oppositive sono indizi di tutta la drammatica oscillazione che dà nome all’opera: al pragmatico e compromesso Don Antonio si contrappone l’incorrotta testimonianza di Don Giuseppe; alla paura della gente, il rifiuto della denuncia;  alla vestizione iniziale del protagonista, il denudamento finale a fronte di un mondo oramai abbandonato, come lui. Seria, coraggiosa, ma mai manichea la sceneggiatura; la macchina da presa accompagna costantemente a distanza ravvicinata la tentata missione del protagonista. Ne esce un prodotto necessario.

 

 

Venezia 74

UNA FAMIGLIA

di Sebastiano Riso

con Micaela Ramazzotti, Patrik Breul, Fortunato Cerlino, Ennio Fantastichini, Matilda De Angelis

Italia 2017 / 105’

E’ ormai chiaro che il tema trasversale di questa 74° Mostra Del Cinema di Venezia è la famiglia vista sotto le sue più diverse angolazioni; anche UNA FAMIGLIA di Sebastiano Riso,  regista per la prima volta presente al Lido, offre il suo punto di vista. Il film racconta la storia, ispirata a fatti realmente accaduti, di una coppia che dopo aver concepito i propri figli decide di venderli. Nell’incipit, infatti,  la macchina a spalla segue Vincent e Maria in un contesto metropolitano. Situazioni ordinarie ma opache si susseguono e fanno pensare a una famiglia (come recita il titolo) in formazione; gradualmente, però, le atmosfere si incupiscono, i colori si fanno acidi, i dialoghi duri e frammentati, la periferia è quella grigia di Roma. La narrazione si dipana intorno a nuclei tematici impegnativi, quali il desiderio/diritto di essere genitori, lo sfruttamento del corpo femminile, le varie declinazioni dell’idea di famiglia, la violenza sulle donne, la marginalità sociale che prospera nell’indifferenza … Forse troppa carne al fuoco; certamente troppo severo l’accanimento della critica festivaliera nei confronti di un film serio nelle intenzioni e a tratti convincente, specie nell’uso della fotografia e dei movimenti di macchina, che creano spesso una fusione tra osservatore e personaggi. Intense le interpretazioni dei due protagonisti, anche se talvolta sopra le righe; coraggioso il plot,  aldilà di alcune eccessive semplificazioni e di qualche lungaggine.

 

 

LA NUIT OÙ J’AI NAGÉ - OYOGISUGITA YORU

di Damien Manivel, Igarashi Kohei

con Kogawa Takara, Kogawa Keiki, Kogawa Takashi, Kogawa Chisato

Francia, Giappone / 79’

Giappone, la neve scende copiosamente, ricoprendo strade e case. In quest’atmosfera ovattata e suggestiva si articola la storia di un bambino di sei anni che, ogni notte, si sveglia alla partenza del padre per il suo lavoro al mercato del pesce. Un giorno decide di seguirlo e di iniziare così una ‘‘lunga camminata’’ che lo vedrà protagonista di numerose e particolari vicende.Il film viene scandito e diviso in tre capitoli durante i quali si vede il passaggio dall’ambiente casalingo, luogo silenzioso, buio, fatto di giochi e sicurezza, all’ambiente esterno, luogo vasto, sterminato, ricco di novità e pericoli. Elemento ricorrente è la presenza delle scale che aiutano il bambino a risalire, come un pesce nella corrente.

L’assenza di dialoghi, l’atmosfera creata dalla natura e anche la mimica del giovanissimo protagonista rendono il tutto affascinante, ma al contempo lasciano un sottile strato di mistero sospeso tra realtà e sogno. Interessante la scelta del formato 4:3 della proiezione per adeguarsi alla misura del piccolo protagonista, come hanno dichiarato i due registi nel dibattito in sala Darsena: l’idea generale era quella di seguire il più possibile movimenti, ritmo e trovate del bambino… Tant’è che, progressivamente, il punto di vista dello spettatore si identifica con quello del piccolo e riesce a seguire la storia, ‘‘dimenticando’’ il continuo silenzio punteggiato dai rumori e dalla musica di Vivaldi. Esigente ma stimolante.

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