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Fuori dal Coro 2017
15 operatori marchigiani del circuito CGS-ACEC Sentieri di Cinema, ai quali si aggiungeranno altri animatori culturali dai diversi circoli CGS delle altre regioni, saranno al Lido. Diversi i giovani tra i 18 e i 25 anni coinvolti, dal 30 agosto al 9 settembre, per documentare la 74.ma Mostra Internazionale e come giuria riconosciuta per il premio LANTERNA MAGICA CGS.
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06/09/2017
mercoledi 6 Settembre
Venezia 74
SANDOME NO SATSUJIN (THE THIRD MURDER)
di Koreeda Hirokazu
con Fukuyama Masaharu, Yakusho Kōji, Hirose Suzu
Giappone / 124’
Seguiamo l’inchiesta dell’avvocato Shigemori sul capo d’accusa di omicidio di cui Misumi, suo cliente, è imputato. Entrambi i personaggi, molto simili nei modi e nelle convinzioni, sembrano portare avanti tra loro e con tutti gli altri un gioco di parti e svelamenti che non troverà soluzione se non quella di sommergere con ipotesi e teorie una verità allontanata a forza. Un percorso fortemente identitario che sovrappone in una fortissima simmetria, che sfocia anche nella fusione di un viso nell’altro, della persona-“contenitore” Misumi con l’avvocato Shigemori; il tutto ricamato intorno alla ricerca di un giustiziere che sappia “giocare” con vita e morte interpretando correttamente la Realtà dei fatti. La scelta delle immagini, sempre perfettamente curate e allegoriche, danno prova di una regia da Maestro che costruisce ambienti e paesaggi sempre rivelatori ed emblematici; la musica del nostro Ludovico Einaudi accompagna elegantemente tutta la vicenda. Intrigante la scelta del titolo, anch’esso un piccolo rompicapo che va a risolversi solo nel finale inevitabile. Assolutamente Consigliato.
Orizzonti
GATTA CENERENTOLA
di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Dario Sansone
Animazione / Italia / 86’
Questo primo film di animazione computerizzata diretto insieme dai quattro realizzatori napoletani, spiazza chi si aspetta di vedere un cartone animato per bambini e presenta le caratteristiche dark già appartenenti al racconto secentesco di Giovambattista Basile (napoletano anche lui), inserito nel celebre “Cunto de li cunti”. Prodotto rivolto decisamente ad un pubblico giovane o di adulti, sia per la grafica giocata su tratti spigolosi e colori acidi che rimandano agli Anime giapponesi che per le tematiche forti (corruzione, traffico di droga, riciclaggio, sfruttamento sessuale, ambiguità nei rapporti familiari…). Mia Basile, la piccola protagonista che nel cognome ricorda l’origine letteraria della storia e già nell’incipit perde una scarpina, è figlia di Vittorio, il geniale inventore di Megaride, la nave culla del Museo della Scienza da lui progettato per far risorgere Napoli attraverso la cultura e la tecnologia d’avanguardia. Ma un odioso antagonista chiamato ironicamente Salvatore Lo Giusto detto “’o Re”, organizza l’omicidio di Vittorio, per fare di Napoli il principale porto dello spaccio e del riciclaggio; la piccola viene così segregata sulla nave in balìa della bella e crudele matrigna e delle sei sorellastre. I temi della violenza, del degrado ambientale e morale, della droga e del progetto criminale in atto sulla città diventano così il punto focale di questo film, che neanche la liberatoria esplosione finale riesce a trasformare in dolce favola. Trascinanti e talvolta dolorosamente commoventi le performances musicali, ben eseguite da un cast di ottime voci. I volti suggeriscono alcune fisionomie napoletane celebri, come quella di Vittorio De Sica e l’insieme restituisce un senso di indignata ribellione dettata dallo struggente amore verso la città. Bellissimo.
Cinema nel Giardino
TUEURS
di François Troukens, Jean-François Hensgens
con Olivier Gourmet, Lubna Azabal, Kevin Janssens, Bouli Lanners
Belgio, Francia / 86’
Esordio avvincente per una “strana coppia” di artisti belgi: J.F.Hensens, già assistente operatore dei fratelli Dardenne, e F.Troukens, ex rapinatore convertito ad una nuova vita di scrittore, regista e personaggio mediatico. Gli 86 minuti del loro TUEURS non perdono mai il ritmo serrato dell’action-movie, arricchito dal racconto tagliente e doloroso del viluppo di corruzione politico-giudiziaria, compromessi e ricatti, “brodo di coltura” della criminalità di un intero Paese. La macchina da presa segue scrupolosamente i dettagli delle fasi preparatorie ed attuative degli attacchi criminali e delle sparatorie con la polizia; il montaggio manipola nell’incipit la scansione temporale degli eventi, facendoli vivere allo spettatore da un doppio punto di vista. E’ l’esca del progressivo svelarsi di un mondo opaco, dominato dagli interessi di pochi potenti strenuamente impegnati nella difesa dei propri privilegi. Cupo il finale. Ancora una volta in questa edizione della Mostra emergono figure femminili forti a fronte di profili maschili deboli. Opera che sorprende piacevolmente.
Giornate degli Autori
VOLUBILIS
di Faouzi Bensaïdi
Mouhcine Malzi, Nadia Kounda
Marocco, Francia / 106'
Dopo aver preso parte ai principali festival del cinema internazionali, il regista marocchino Faouzi Bensaïdi torna in laguna con VOLUBILIS, un film che racconta la storia di Abdelkader , guardiano di un centro commerciale, che da poco tempo si è sposato con Malika, donna fiera di una modernità da conquistare; la coppia vive a Meknes (Marocco) insieme ai genitori ma vuole trasferirsi in una propria casa. Un giorno Abdelkader rimane vittima di un incidente sul lavoro che porterà la coppia a dover affrontare non poche difficoltà. Tematica centrale del film è la riconquista della propria dignità e di quella della propria famiglia. Sin da subito lo spettatore si rende conto del grande lavoro sulla caratterizzazione dei personaggi, specialmente sul protagonista che viene descritto come un uomo conformista, violento, estremista e a volte razzista, ma anche come una persona leale, onesta, rispettosa e innamorata. Il film che fotografa bene una società marocchina divisa tra potenti sopraffattori e uomini deboli ed onesti schiacciati.
Fuori Concorso
JIM & ANDY: THE GREAT BEYOND - THE STORY OF JIM CARREY & ANDY KAUFMAN WITH A VERY SPECIAL, CONTRACTUALLY OBLIGATED MENTION OF TONY CLIFTON
di Chris Smith
Usa, Canada / 90’
Un’approfondita e attenta indagine psicologica è quella che ci riserva il docu-film di Chris Smith che va a delineare una figura comica, esuberante ma altrettanto complessa e fragile quale è quella dello straordinario Jim Carrey. Attraverso un viaggio tra i molteplici ruoli interpretati dall’attore e, in particolare soffermandosi sui personaggi di Andy Kaufman e Tony Clifton nella pellicola diretta da Miloš Forman MAN ON THE MOON, si sviscera il metodo recitativo Stanislavskij, adottato dalla star, spiegando le conseguenze problematiche e poco conosciute di tale approccio. Il racconto procede tra interviste dirette all’artista, spezzoni di backstage e scene di alcuni dei suoi più celebri film, che tutti abbiamo avuto modo di apprezzare ma mai in questa chiave di lettura. Ne esce il ritratto multiforme e assolutamente non scontato di un personaggio che, frammentato in infinite maschere, fa difficoltà a trovare se stesso. La domanda finale sembra essere: “Chi è realmente Jim Carrey?”
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