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Fuori dal Coro 2017
15 operatori marchigiani del circuito CGS-ACEC Sentieri di Cinema, ai quali si aggiungeranno altri animatori culturali dai diversi circoli CGS delle altre regioni, saranno al Lido. Diversi i giovani tra i 18 e i 25 anni coinvolti, dal 30 agosto al 9 settembre, per documentare la 74.ma Mostra Internazionale e come giuria riconosciuta per il premio LANTERNA MAGICA CGS.
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30/08/2017
Mercoledi 30 Agosto
Venezia 74
DOWNSIZING di Alexander Payne
con: Matt Damon, Christoph Waltz, Hong Chau, Kristen Wiig
Usa / 140’
Un istituto di ricerca norvegese, per caso, scopre il processo di miniaturizzazione di uomini, piante e animali. Da subito sembra la panacea per risolvere il problema dei consumi e della sostenibilità in un mondo sull'orlo della catastrofe ecologica. Il doppio premio Oscar Alexander Payne (A proposito di Schmidt - 2002; Sideways - 2004; The Descendants – 2011; Nebraska – 2013, apre alla grande questa 74 Mostra del Cinema portando sul grande schermo una sua sceneggiatura originale. In bilico fra commedia, fantascienza distopica, percorso di formazione e storia d'amore, il regista gioca con tematiche più che mai attuali costruendo una narrazione gradevolmente scanzonata (nelle prime sequenze), che però vira più avanti verso riflessioni più alte. Mattt Damon si conferma attore più che mai impegnato sul fronte sociale ed ecologista.
Orizzonti
NICO, 1988 di Susanna Nicchiarelli
con: Tryne Dyrholm, John Gordon Sinclair, Anamaria Marinca, Sandor Funtek
Italia, Belgio / 93’
Nel 1986 Nico, cantante e musicista, ex modella, musa di Andy Warhol e vocalist della band Velvet Underground vive la parabola discendente della sua carriera fra improbabili tourné europee in piazze di terza categoria mentre, senza abbandonare del tutto gli eccessi di alcool ed eroina, tenta di ricostruire il rapporto con il figlio la cui custodia le era stata tolta parecchi anni prima. Susanna Nicchiarelli (Cosmonauta, 2009 e La scoperta dell'alba 2013), ricostruisce gli ultimi due anni di vita dell'ex star attraverso la sua musica e I suoi testi rivelando fragilità e poesia senza indulgere in sentimentalismi e facili mitizzazioni. Ne esce un ritratto in chiaroscuro cui contribuisce non poco la bella performance (anche canora) di Trine Dyrholm.
Fuori concorso
THE DEVIL AND FATHER AMORTH di William Friedkin
Usa / 68’
Il regista-cult del classico L'esorcista (1973) conduce lo spettatore alla scoperta del fenomeno-esorcismo documentando, eccezionalmente, un rituale condotto dal decano degli esorcisti romani: padre Gabriele Amorth, pochi mesi prima della sua dipartita. La lunga e drammatica sequenza dell'esorcismo in presa diretta con sola videocamera a mano manovrata dallo stesso Friedkin, assenza di luci aggiuntive ed ulteriori operatori è affiancata da interviste, opinioni ed interventi di luminari della psicologia, psichiatria, e neurochirurgia degli Stati Uniti ai quali è stata mostrata la testimonianza girata a Roma. L'inquietante documento vorrebbe “chiudere il cerchio” iniziato più di quarantacinque anni fa; ne esce un prodotto valido e rispettoso che, come pochi, ha il pregio di indagare in punta di piedi sul tema del Male. Qualche appunto sulla scelta un po' troppo drammatica del commento sonoro che invade fin troppo pesantemente la “scena” stridendo contro l'asciuttezza delle immagini.
Giornate degli Autori
GA’AGUA- LONGING Di Savi Gabizon
Con: Shai Avivi, Asi Levi, Neta Riskin Yoran Tolledano, Shiri Golan, Ella Armony, Shimon Mimran.
Israel / 103’
Vicenda dai risvolti tragicomici quella che coinvolge Ariel, uomo benestante e senza figli, la cui vita viene completamente stravolta da un inaspettato incontro con la donna che frequentava vent’anni prima; dopo un colloquio dai toni a tratti surreali, infatti, il protagonista si trova ad intraprendere un viaggio fisico quanto metaforico alla scoperta della paternità in tutte le sue sfaccettature, anche quelle più inaspettate. Interessante racconto di un’assenza via via sempre più presente, Ga’Agua – Longing ricostruisce le vicende e i vissuti di tutti i personaggi in un continuo gioco di progressivi disvelamenti, a sottolineare, ancora una volta, che “niente è come sembra”, e che anche le azioni all’apparenza più spontanee possono portare a conseguenze inaspettate e spesso irreparabili. Colpisce positivamente la solidità di una sceneggiatura che regge un intreccio narrativo inconsueto e obbliga gli attori ad una prova non indifferente.
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