Venezia 73
ARRIVAL di Denis Villeneuve - Usa, 116'
Amy Adams, Jeremy Renner, Forest Whitaker, Michael Stuhlbarg
12 velivoli misteriosi sparsi per il mondo vengono avvistati: non appartengono al nostro pianeta, sono alieni. Questo è l'inizio di ARRIVAL, film diretto da Denis Villeneuve. L'atterraggio delle navicelle provoca ovviamente una crisi internazionale, che l'umanità cerca di risolvere tentando di trovare un modo di comunicare con le creature extraterrestri. A questo scopo viene mandata Louise Banks, linguista di fama mondiale, che entra in contatto con gli eptapodi (specie di mix a sette tentacoli tra piovra e ragno), mettendo la propria vita a rischio, pur di riuscire a insegnare loro i fondamenti della nostra lingua in modo da poter comprendere il motivo della loro visita. Questo thriller fantascientifico è caratterizzato da una colonna sonora che si fa assordante ed invadente nei momenti salienti, sottolineando lo straniamento prodotto dall’incomunicabilità tra le due specie. È presente nel film la teoria del tempo non lineare, che alla fine fa comprendere gli iniziali flashback della protagonista ma che poi, usato come escamotage per chiudere il film in maniera positiva per tutti, finisce per renderlo quasi banale, facendo naufragare le attese di novità alimentate nelle prime sequenze.
Venezia 73
THE LIGHT BETWEEN OCEANS di Derek Cianfrance - Usa, 133'
Michael Fassbender, Alicia Vikander, Rachel Weisz
Tom è un reduce della Prima Guerra Mondiale che, salvatosi dal conflitto, accetta l'impiego di guardiano del faro. Isabel, ragazza allegra e solare, con buona famiglia alle spalle, lo incontrerà per la prima volta ad un pranzo di accoglienza a casa sua. L'amore sboccia immediato e sembra dar vita alla perfetta famiglia romantica ambientata in un'isola deserta. Ben presto, però, due aborti spontanei incrineranno la serenità della coppia; finché una imbarcazione arriva quasi per miracolo a portare una bambina sopravvissuta, a differenza del padre, alla furia dell'oceano…Quella che sembra una benedizione tanto attesa, però, innescherà una serie di drammatici conflitti. A fare da sfondo alle vicende l'oceano dell'Australia, la luce fredda delle terre del Commonwealth, la forza del vento; la natura ha ampio spazio nelle riprese di questa storia, con inquadrature che accentuano la sconfinata solitudine dei luoghi, in cui anche l’opera dell’uomo rischia di perdersi, così come il percorso di amore coniugale e materno nel quale i due protagonisti sprofondano poco a poco.
Biennale College Cinema
MUKTI BHAWAN (HOTEL SALVATION) di SHUBHASHISH BHUTIANI - India, 102'
Adil Hussain, Lalit Behl, Geetanjali Kulkarmi, Palomi Ghosh, Navnindra Behl, Anil K. Rastogi, Maya Alagh
Primo lungometraggio del 25enne regista indiano Shubhashish Bhutiani, MUKTI BHAWAN racconta la storia di Dayanald Kumar, un 76enne indiano convinto che la sua esperienza terrena sia giunta al termine; per questo chiede al figlio Rajiv di accompagnarlo all'Hotel Salvation di Varanasi dove vuole trascorrere gli ultimi giorni. Molto frequente è il cambio di ambienti con un passaggio repentino da luoghi interni ad esterni e da colori scuri a colori vivaci(dal verde scuro della camera dell'hotel al giallo e all'arancione delle sponde del Gange). La colonna sonora, utilizzata in maniera evocativa, aggiunge emozioni ai fatti narrati. Una commedia che obbliga a riflettere: sulla vita e sulla morte e sull'importanza dei rapporti familiari, in particolare quello tra padri e figli, non solo tra i due protagonisti principali, ma anche tra Rajiv e sua figlia, che si rifiuterà di sposare l’ uomo che non ama scelto per lei.
Orizzonti
TARDE PARA LA IRA di RAUL Arevalo - Spagna, 92'
Antonio de la Torre, Luis Callejo, Ruth Dìaz
Dopo aver scontato 8 anni di carcere Curro, unico arrestato in seguito a una rapina a mano armata in una gioielleria, torna dalla sua famiglia. Nel frattempo nella vita della moglie Ana è comparso Josè, enigmatico cliente che ha iniziato a frequentare il bar del quartiere gestito dal fratello di lei. In un susseguirsi di ribaltamenti e colpi di scena scopriamo che l'arrivo di Josè non è poi del tutto casuale. Interessante notare come tutti gli elementi filmici classici vengono usati per fornire allo spettatore una finestra diretta sugli stati d'animo del protagonista, dai colori che si fanno via via più intensi man mano che la vicenda si avvia alla sua drammatica conclusione, alla musica, che nei momenti di tensione si fa incalzante fino alla dissonanza. Notevole in particolare la prima scena, gestita con un unico piano sequenza che documenta un violento incidente d'auto dall'interno della vettura stessa.