Sezione SIC@SIC
PAGLIACCI cortometraggio di Marco Bellocchio e della sua scuola di cinema
fotografia di Daniele Ciprì
In parallelo con le prove dell’aria “Ridi, pagliaccio!”, scena madre dei Pagliacci di Leoncavallo, da eseguire per un concerto di raccolta fondi commissionato e finanziato da una Madre benestante ad un Figlio cantante ma scapestrato, si svolge il melodramma familiare tinto di nere trame psicoanalitiche all’interno di un nucleo parentale con contorno di antiche amicizie, tipico della produzione di Marco Bellocchio. Presenti i nodi dei rapporti conflittuali madre-figlio, madre-figlia caratterizzati da dipendenza e asservimento dei più giovani rispetto ai più anziani, in un contesto di rivalse e desideri di morte; non manca un triangolo amoroso, inserito anch’esso nel quadro di un’amicizia asimmetrica. Girato quasi totalmente in interni (la casa di famiglia), con toni di colore caldi resi inquietanti da forti contrasti nella suggestiva cifra di Daniele Ciprì. Gradevole incontro tra due protagonisti del cinema italiano d’autore.
Fuori Concorso
HACKSAW RIDGE di Mel Gibson - Usa, Australia, 131'
Andrew Garfield, Vince Vaughn, Teresa Palmer, Sam Worthington, Luke Bracey
Mel Gibson, che ci ha ormai abituato ad un cinema “testosteronico”, porta sullo schermo 10 anni dopo la precedente regia (APOCALYPTO), la vicenda del soldato Desmond Ross (Andrew Garfield), primo obiettore di coscienza dell’esercito degli Stati Uniti, e della sua eroica impresa/testimonianza di coraggio durante la sanguinosa battaglia di Okinawa (1945). Barocco lo stile, con continui ralenti celebrativi, inquadrature estreme, musica evocativa, gestione dei climax in funzione emotiva alla continua ricerca della dimensione epica (quasi biblica) del racconto. Il film si apprezza per il tema trattato, anche se resta ambiguo l’utilizzo di tutti i cliche più violenti del war-movie per celebrare l’obiezione di coscienza.
Fuori Concorso
THE BLEEDER di Philippe Falardeau - Usa, Canada, 93'
Liev Schreiber, Naomi Watts, Elisabeth Moss, Ron Perlman, Jim Gaffigan, Pooch Hall
Un irriconoscibile quanto bravo Liev Schreiber presta il volto al puglile Chuck Wepner che nel ’75 venne sconfitto da Muhammed Alì dopo 15 storiche riprese e che ispirò Sylvester Stallone per il personaggio di Rocky Balboa. La vicenda di un perdente, ossessionato dal bisogno di essere ammirato e vittima di se stesso. Il racconto procede con frequenti inserti di commento retrospettivo dello stesso protagonista, stemperando così l’amarezza in ironia di chi racconta la propria vita con il distacco del poi. Grande attenzione alla costruzione del contesto degli anni ’70, sia dal punto di vista della scelta delle musiche che nei codici figurativi della messa in scena.
Orizzonti
HOME di Fien Troch - Belgio, 103'
Sebastian Van Dun, Mistral Guidotti, Loïc Batog, Lena Suijkerbuijk, Karlijn Sileghem, Els Deceukelier, Robby Cleiren
Traendo ispirazione da fatti di cronaca realmente avvenuti, HOME presenta il mondo giovanile e le sue problematiche; Kevin è un ragazzo appena uscito dal carcere che cerca di riposizionarsi all’interno della comunità sociale che lo circonda, accolto in casa del cugino Sammy, alla perenne ricerca di adrenalina, e amico di John, che vive un profondo quanto disturbante conflitto con la madre. Il film, a metà tra la fiction e il documentario, adotta lo stile di ripresa tipico della tv verità, caratterizzato principalmente da campi lunghi, primi e primissimi piani, utili a stringere sui personaggi in momenti significativi tramite zoom improvvisi. Interessante la scelta della regista di alternare alle inquadrature di formato classico sequenze all’apparenza girate tramite cellulare. A fare da colonna sonora agli estratti di vita rappresentati sono principalmente brani contemporanei che si tingono di toni altamente evocativi a sottolineare la drammaticità degli eventi che prendono luogo. Ottimo l’uso dei silenzi come sfondo ad un mondo adulto e istituzionale volutamente distaccato e distante, che interroga prepotentemente lo spettatore sull’effettiva entità delle conseguenze della presenza o meno di determinati stili e modelli educativi. Opera decisamente dura.
Venezia 73
EL CIUDADANO ILUSTRE di Mariano Cohn, Gastón Duprat - Argentina, Spagna, 118’
Oscar Martínez, Dady Brieva, Andrea Frigerio, Nora Navas, Gustavo Garzón
Il premio Nobel per la letteratura Daniel Mantovani, uomo molto sensibile ai temi della libertà, accetta di tornare per 4 giorni nel natio paese di Salas, 700 km a sud di Buenos Aires, per essere celebrato come cittadino onorario. Ma nessuno è profeta in patria. Se la letteratura si nutre dei “mostri” della realtà, spesso questi non accettano di riconoscersi nelle pagine scritte. I toni di un racconto lieve ed ironico, con frequenti effetti comici legati ai modi beceri e provinciali dei compaesani, virano verso un finale drammatico, gestito con sapienza, appena un po’ didascalico ma convincente.