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fuoridalcoro 2003
Un appuntamento giornaliero fra critica, commenti, news, gossip e quant'altro ancora direttamente dalla 60a edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia a cura del nostro inviato Alberto Piastrellini
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31/08/2003
Ancora guai...
I problemi di accesso in Sala aumentano sempre pił... Ormai per provare a vedere un film alle 08:30 bisogna alzarsi alle 6:00 e mettersi in coda alle 7:15! L'ora e mezza di coda č quasi obbligatoria in questo week end di fuoco. Esplosive sempre pił le razioni degli Accrediti Cinema; per stasera si paventano manifestazioni ma durante tutto il giorno si sono susseguite piccole proteste organizzate: fischi, battimani, insulti all'indirizzo degli organizzzatori. In mezzo a questo marasma, tuttavia, qualche film lo si riesce a risicare: ROSENSTRASSE di Margarethe von Trotta, LE DIVORCE di James Ivory, THE TULSE LUPER SUITCASES: ANTWERP di Peter Greenaway, IL MIRACOLO di Edoardo Winspeare. Dopo il Leone d'Oro vinto nel 1981 con ANNI DI PIOMBO, Margarethe von Trotta, torna a Venezia in grande stile con una storia di grande impatto emotivo. La famiglia, la fedeltą, l'amore filiale e coniugale sullo sfondo di una vicenda realmente accaduta nella Berlino del 1943, quando un gruppo di donne sia ebree che tedesche, protestarono per vari giorni davanti alla sede della gestapo sita in Rosenstrasse, dove erano rinchiusi i loro mariti in attesa della deportazione. Un allestimento in grande stile, freddo, clinico: interpretazioni di alto livello. James Ivory porta al Lido una crudele commedia dei sentimenti dalla verve tutta parigina: LE DIVORCE, tratto dal romanzo omonimo di Diane Johnson. Risate in Sala per le frecciatine antifrancesi. Grande attesa, questa mattina, per l'unica proiezione dell'ultima fatica del geniale regista gallese Peter Greenaway: THE TULSE LUPER SUITCASES: ANTWERP, un progetto in sedici episodi che virtualmente vuole essere una solenne riflessione sulla vita dell'uomo del ventesimo secolo, il socolo della scoperta dell'uranio e del suo aver condizionato la Storia. Spiazza lo spettatore la sceneggiatura assolutamente intrecciata e le stupefacenti soluzioni visive sovraimpressioni, tendine, ripetizioni quasi contappuntistiche di brevi sequenze. Un gran gioco intellettuale, una festa per gli occhi, come sempre commento sonoro di gran pregio. Ultimo appuntamento della giornata con il film italiano IL MIRACOLO di Edoardo Winspeare. Un delicato affresco nei toni caldi della terra del tarantino, sulla presenza salvifica dei pił piccoli, al di lą del miracolistico e del soprannaturale. Da non perdere.
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