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fuoridalcoro
Un appuntamento giornaliero fra critica, commenti, news, gossip e quant'altro ancora direttamente dalla 59a edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia a cura del nostro inviato Alberto Piastrellini
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09/09/2002
Lunedì 9 settembre
E così, anche quest’anno, cala il sipario sulla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, portando con sé quel misto di sollievo e rimpianto che caratterizza la fine di ogni evento o manifestazione. A dire il vero il senso del rimpianto, quest’anno, è un poco più accentuato per chi, come il sottoscritto, non si è trovato del tutto d’accordo con le scelte finali della Giuria internazionale, scelte, che nel caso specifico del Leone d’Oro hanno avuto il sapore amaro di un’occasione persa, quella, per intendersi, di premiare – almeno una volta l’anno – un prodotto “d’Arte Cinematografica” e, non già la solita pellicola ben fatta, accattivante, un pizzico sulfurea e scandalistica, ma soprattutto tanto ruffiana. Peccato per Takeshi Kitano (DOLLS), a cui va il nostro Leone ideale per aver portato al Lido, ancora una volta una pellicola, intrigante, estremamente raffinata, toccante e poetica su un tema, quello dell’amore che non muore, peraltro abusato in ogni cinematografia, eppure qui esposto in maniera assolutamente originale. Peccato per Patrice Leconte (L’HOMME DU TRAIN), che si è visto escluso anche lui da qualsiasi riconoscimento, anche i minori e, peraltro ci è sembrato che l’interpretazione di Jean Rochefort, avrebbe meritato qualche riconoscimento ufficiale non solo il plauso unanime del pubblico. Peccato anche per Rolf de Heer (THE TRACKER), che, con non meno coraggio del vincitore scozzese ha portato sul grande schermo una storia scomoda, sicuramente di fantasia, ma che allude ad un dramma recente quasi mai trattato dal Cinema; quello del massacro da parte dei coloni bianchi degli aborigeni australiani, il tutto con un linguaggio che mescola potenti suggestioni pittoriche, toccanti melodie etniche, agli stilemi dell’ on the road e del genere western. Peccato per Lukas Moodysson (LILJA 4-EVER) snobbato dall’apposita Giuria della sezione controcorrente, cui va comunque il nostro ringraziamento e la nostra gratitudine, per aver affrontato con garbo e lucidità, il dramma della povertà e dell’abbandono che generano, nei paesi dell’ex Unione Sovietica, la piaga della prostituzione minorile; il tutto reso con il linguaggio semplice ed immediato del digitale della camera a mano e di una curatissima colonna sonora. Peccato, ancora, per l’americano Steven Soderbergh (FULL FRONTAL), e la sua opera curiosa, quasi un seguito ideale della sua primissima pellicola Sesso, bugie e videotape. Un film intrigante, dove il linguaggio cinematografico è il vero protagonista e il Cinema confessa-sconfessa se stesso. Sicuramente troppo arguto e ostico per il mercato malgrado un cast stellare. Importanti, comunque, le segnalazioni che pervengono dalla Giuria della sezione controcorrente: Premio San Marco al film XIAO CHENG ZHI CHUN (Springtime in a Small Town) di Tian Zhuangzhuang, Premio Speciale della Giuria al film ROKUGATSU NO HEBI (A Snake of June) di Shinya Tsukamoto, Menzioni Speciali ai film LA VIRGEN DE LA LUJURIA di Arturo Ripstein e RENMIN GONGCHE di Fruit Chan. Un’ultima parola la vogliamo spendere per il PREMIO LANTERNA MAGICA – assegnato dai CGS, Cinecircoli Giovanili Socioculturali e dal Centro Nazionale per la Cinematografia dei Ragazzi, al film che maggiormente può stimolare la fantasia in un pubblico giovanile, 18-25 anni – che quest’anno è andato alla fresca pellicola africana NHA FALA di Flora Gomes; una frizzante e coinvolgente parabola sulla gioia di vivere, l’amore come risposta alle avversità della vita, l’impegno nel quotidiano per crescere e far crescere, il tutto reso con le accattivanti melodie delle danze africane, qui contaminate dall’etno-sound francese.
A tutti un arrivederci al prossimo anno e un rinnovato invito con il Cinema di Venezia con la rassegna FRAMMENTI DALLA BIENNALE.
I PREMI UFFICIALI La Giuria internazionale di Venezia 59, composta da Gong Li (Presidente), Jacques Audiard, Evgenij Evtusenko, Ulrich Felsberg, László Kovács, Francesca Neri e Yesim Ustaoglu, dopo aver visionato i 21 film in concorso ha assegnato i seguenti premi:
LEONE D'ORO per il miglior film: THE MAGDALENE SISTERS di Peter Mullan
GRAN PREMIO DELLA GIURIA a DOM DURAKOV (La maison de fous) di Andrei Konchalovsky
PREMIO SPECIALE PER LA REGIA a OASIS di Lee Chang-dong
PREMIO per un contributo individuale di particolare rilievo a ED LACHMAN, direttore della fotografia per Far From Heaven di Todd Haynes
COPPA VOLPI per la migliore interpretazione maschile a STEFANO ACCORSI nel film Un viaggio chiamato amore di Michele Placido
COPPA VOLPI per la migliore interpretazione femminile a JULIANNE MOORE nel film Far From Heaven di Todd Haynes
PREMIO “MARCELLO MASTROIANNI” a un giovane attore o attrice emergente a MOON SO-RI nel film Oasis di Lee Chang-dong
CORTOMETRAGGI LEONE D'ARGENTO per il miglior cortometraggio a CLOWN di Irina Efteeva
PREMIO UIP per il miglior cortometraggio europeo a KALÓZOK SZERETÖJE (Lover of Pirates) di Zsofia Péterffy
MENZIONE SPECIALE a TEMPO di Per Carleson
CONTROCORRENTE La Giuria internazionale di Controcorrente, composta da Ghassan Abdul Khalek (Presidente), Catherine Breillat, Peggy Chiao, Klaus Eder, Enrico Ghezzi, dopo aver visionato i 18 film in concorso ha assegnato i seguenti premi:
PREMIO SAN MARCO al film XIAO CHENG ZHI CHUN (Springtime in a Small Town) di Tian Zhuangzhuang
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA al film ROKUGATSU NO HEBI (A Snake of June) di Shinya Tsukamoto
MENZIONI SPECIALI ai film LA VIRGEN DE LA LUJURIA di Arturo Ripstein e RENMIN GONGCHE (Public Toilet) di Fruit Chan
PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA “LUIGI DE LAURENTIIS” La Giuria internazionale di Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”- Leone del Futuro, composta da Paolo Virzì (Presidente), Katinka Faragó, Reinhard Hauff, Derek Malcolm, Eva Zaorolova, dopo aver visionato tutte le opere prime di lungometraggio ha assegnato il premio LEONE DEL FUTURO ex-aequo ai film DUE AMICI di Spiro Scimone e Francesco Sframeli (Settimana internazionale della critica), e ROGER DODGER di Dylan Kidd (Settimana internazionale della critica).
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