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fuoridalcoro
Un appuntamento giornaliero fra critica, commenti, news, gossip e quant'altro ancora direttamente dalla 59a edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia a cura del nostro inviato Alberto Piastrellini
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06/09/2002
Venerdì 6 settembre
Penultimo giorno di programmazione, qui alla 59a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e, mentre la kermesse si avvia alla conclusione, l’atmosfera al Lido cambia considerevolmente: molti accreditati se ne stanno andando, le proiezioni negli orari più scomodi sono sempre più disertate, le feste notturne alla Rotonda e al Cinema Garden hanno sempre più il sapore del commiato, persino il tempo sembra volgere ad un anticipato autunno. Comunque, i partecipanti al Laboratorio Venezia Cinema, continuano il loro lavoro di visione e analisi delle pellicole proposte giornalmente. I film visionati questa mattina sono: LA FORZA DEL PASSATO di Piergiorgio Gay, DIRTY PRETTY THINGS di Stephen Frears, NAQOYQATSI di Godfrey Reggio. Presente nella selezione ufficiale dei film in concorso, LA FORZA DEL PASSATO del torinese Piergiorgio Gay (classe 1959, già aiuto regista di Ermanno Olmi e fra i primi partecipanti alla scuola Ipotesi Cinema, fondata dallo stesso Olmi), risulta una pellicola curiosa, in bilico fra tiepida commedia e dramma. La storia è quella di Gianni, affermato scrittore per ragazzi, che nell’arco di quattro giorni vede crollargli addosso il suo mondo a causa di alcune verità raccontategli da un misterioso amico del padre, appena deceduto. “Possiamo passare molti anni della nostra vita insieme a persone noi care senza mai arrivare a conoscerle completamente. Per quanto possiamo essere convinti di aver capito tutto dei loro sentimenti, delle loro azioni, ci saranno sempre delle zone d’ombra, dei piccoli o grandi segreti che non riusciremo mai a scoprire…” Un po’ troppo caricata l’interpretazione di Sergio Rubini, opaca Sandra Ceccarelli, sempre valido Bruno Ganz. Seconda pellicola in concorso DIRTY PRETTY THINGS dell’inglese Stephen Frears (My beautiful Laundrette, Le relazioni pericolose, Rischiose abitudini, Alta fedeltà, Liam). La storia è quella di un. Un giorno, in una stanza fa una macabra scoperta ed inizia ad indagare… Difficile definirlo thriller, anche se una buona dose di brivido caratterizza questa pellicola, peraltro “condita” di tematiche spaventosamente attuali quali: l’immigrazione clandestina nelle grandi metropoli, lo sfruttamento delle nuove povertà da parte degli occidentali, il turpe mercato illegale degli organi. Tutto questo trattato con mano sicura in una storia di attrazione fra una giovane turca clandestina e un immigrato illegale nigeriano che, nella Londra contemporanea lavorano rispettivamente come addetta alle pulizie di una albergo, lei, tassista di giorno e portiere notturno nello stesso albergo, lui. Terza pellicola visionata NAQOYQATSI, l’attesissimo finale della trilogia qatsi di Godfrey Reggio, iniziata nel 1984 con Koyaanisqatsi cui fa seguito alla fine degli anni ’80 Powaaqatsi. NAQOYQATSI non delude le aspettative dei fan dello stravagante e geniale regista americano, qui prodotto da Steven Soderbergh; un’affascinante esperienza cinematografica, un concerto sublime di immagini digitalizzate e musica (colonna sonora, come sempre di Philip Glass, che, per l’occasione affida le parti solistiche al virtuoso del violoncello Yo-Yo Ma). Una sontuosa rappresentazione della violenza civilizzata, la guerra come stile di vita, condensata nelle visioni inquietanti del nuovo divino; il computer.
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