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Fuori dal Coro 2011
Anche quest'anno gli operatori del circuito "Sentieri di Cinema" presenti in laguna racconteranno su queste "pagine" il proprio punto di vista sulla Mostra del Cinema di Venezia, a partire da mercoledì 31 agosto fino a sabato 10 settembre, giorno delle premiazioni. Il gruppo, inoltre, farà parte della giuria CGS per il premio LANTERNA MAGICA 2011.
Queste pagine sono fruibili anche dal Sito ufficiale del CGS Nazionale, all'indirizzo: www.cgsweb.it
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09/09/2011
Uomini e Demoni
Ultimi fuochi per la 68° edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Se l’impressione generale è quella che ormai i giochi si siano chiusi ufficiosamente e per alcuni anche ufficialmente (oggi sono stati resi noti tutti i Premi collaterali, fra cui il nostro “Lanterna Magica”), il Festival, a poche ore dalla chiusura, sa ancora regalare qualche sorpresa degna di nota (e pure qualche delusione).
Cominciamo subito con KOTOKO del maestro giapponese, classe 1960, Shinya Tsukamoto, per la rassegna orizzonti. Ragazza madre che soffre di un profondo disturbo bipolare, associato ad episodi di autolesionismo, si vede togliere l’amato bambino. Nel frattempo inizia una relazione distruttiva con uno scrittore… l’autore di Tetsuo, Il serpente di giugno e Vital torna ad esplorare i territori contorti della mente e della società contemporanea giapponese, evidentemente letta in chiave molto pessimistica. La cifra stilistica si riconosce nell’uso parossistico del montaggio in brevi sequenze di accelerazione e nel commento sonoro fortemente percussivo ed ossessivo. Sempre sul versante sonoro, si sottolineano positivamente le canzoni di Cocco, cantautrice originale e musa ispiratrice del regista, qui anche protagonista assoluta del film.
In concorso, non ci ha del tutto convinto l’attesissimo FAUST di Aleksander Sokurov. Il celebrato regista russo, autore, tra gli altri di Arca Russa, Il sole e Molokh, costruisce un originalissimo e personale racconto ispirato al Faust di Goethe. Capitolo conclusivo di una tetralogia cinematografica sulla natura del potere (Hitler – Molokh; Lenin – Telec; Hiroito – Solnzte), questo Faust non ha i tratti eroici dell’eroe romantico, quanto quelli, piuttosto, dell’uomo contemporaneo afflitto da una patologica infelicità nella vita quotidiana. Dal punto di vista del linguaggio cinematografico, il film si offre allo spettatore nell’insolito formato 4/3, con inquadrature spesso distorte senza una logica apparente, in una sostanziale monocromia verdastra, immerso in una atmosfera densa di oggetti come in un quadro di Brughel ed ancor più appesantita da un fiume in piena di parole. Qualcuno si è sbilanciato in peana ammirati, a noi, qualche dubbio resta. Forse una seconda visione lontana dall’abbuffata del Festival potrebbe riallineare il giudizio.
Per la Settimana internazionale della critica, delude l’ingenuo MISSIONE DI PACE di Francesco Lagi. Scocciante ragazzotto agguerrito pacifista, figlio di un capitano dell’esercito, si ritrova nei Balcani nel pieno di una missione guidata dal disprezzato padre. Malgrado nel cast figurino Silvio Orlando, Alba Rohrwacher, Filippo Timi, Francesco Colella e il cantautore Bugo, la pellicola non spicca il volo e plana stancamente in una serie di situazioni-tipo (che ogni spettatore può anticipare tranquillamente di mezz’ora), inanellando battute al limite del patetico ed ingenuità nella costruzione dei personaggi. Inspiegabile il tifo da stadio (o meglio spiegabilissimo nella logica di film delegation oceaniche con contorno di supporter muniti di biglietto) e l’entusiastica risposta a dialoghi da giornalino.
Termina la giornata il terzo film in concorso, DUO MINGJIN (Life Without Principle) di Johnnie To. Autore prolifico e versatile che ha saputo legare il proprio nome al genere poliziesco d’azione (tra l’altro, più volte ospite a Venezia), porta in sala una riflessione ironica sulle turbolenze economiche del momento e i loro effetti sulla vita delle persone. Tre storie di altrettante appropriazioni indebite si incrociano sullo sfondo di una moderna città della Cina emergente. Pregevole la costruzione ad incastro e per continue ellissi, così come intrigante la messa in scena pulita e l’utilizzo molto parco di accelerazioni tipiche del genere. L’impressione è quella di un’opera sorniona e molto goduta dallo stesso regista.
Intanto, nella giornata di oggi si è concluso il lavoro del Laboratorio Venezia Cinema 2011 con l’assegnazione della XVI edizione del Premio “Lanterna Magica”. La Giuria CGS – Cinecircoli Giovanili Socioculturali, in collaborazione con il Comitato per la Cinematografia dei Ragazzi CCR, assegna il Premio “Lanterna Magica” al film che ha maggiormente colpito la fantasia dei giovani, alla pellicola: IO SONO LI di Andrea Segre (Giornate degli Autori), con la seguente motivazione: per la capacità di raccontare il tema dell’immigrazione, molto sentito, quest’anno alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, con l’originalità che deriva da un utilizzo sapiente del linguaggio cinematografico. La narrazione sposa toni leggeri pur affrontando temi importanti della società contemporanea: dignità del lavoro, immigrazione, accoglienza ed integrazione, famiglia e maternità, necessità di perseguire nuove forme di comunicazione. In questo senso, si sottolinea positivamente il ricorso alla poesia come unica possibilità di confronto e dialogo fra lontani. Il linguaggio della pellicola è ugualmente da segnalare per la capacità di amalgamare registri diversi: racconto di finzione ed aderenza alla realtà al punto da virare verso il documentario antropologico; leggerezza da commedia di costume ed intensità tipica del film di denuncia sociale.
Evocativa, inoltre, la scelta dell’ambientazione lagunare, prediligendo gli angoli meno turistici, per suggerire, ancora più la tematica dell’incontro fra estremi.
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