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Fuori dal Coro 2011
Anche quest'anno gli operatori del circuito "Sentieri di Cinema" presenti in laguna racconteranno su queste "pagine" il proprio punto di vista sulla Mostra del Cinema di Venezia, a partire da mercoledì 31 agosto fino a sabato 10 settembre, giorno delle premiazioni. Il gruppo, inoltre, farà parte della giuria CGS per il premio LANTERNA MAGICA 2011.
Queste pagine sono fruibili anche dal Sito ufficiale del CGS Nazionale, all'indirizzo: www.cgsweb.it
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02/09/2011
Arrivano i rinforzi
Giornata impossibile, oggi, dal punto di vista climatico. L’acquazzone di ieri mattina ha solo peggiorato il livello di umidità già pericolosamente vicino al limite della sopportazione e, vista la massiccia affluenza di pubblico delle ultime ore, anche la permanenza in sala, comincia ad essere difficoltosa. Per fortuna che, ogni tanto, qualche pellicola porta “refrigerio” alle menti affrante.
Nel frattempo, con l'atteso arrivo dei quattro esponenti del circolo "don Mauro nel corso del tempo" di Ascoli e quello inatteso (e gradito) di Stefano Cecarini e Antonio D'Agostino da Civitanova, il gruppo di "Sentieri di Cinema" a Venezia sale a 14 partecipanti.
La giornata è iniziata col film “in concorso”: A DANGEROUS METHOD di David Cronemberg. Il regista cult di “Videodrome”, “Il demone sotto la pelle”, “The brood”, “Scanners”, “La mosca” “Existenz”, “Spider”, … porta la Lido il suo primo film in costume, a partire dal romanzo “A most dangerous method” di John Kerr. La storia è quella di un insolito triangolo medico-intellettuale fra Carl jung, Sigmund Freud e la paziente Sabina Spielrein. Dietro la ricostruzione delle burrascose vicende reali alligna la tematica della mutazione cara al regista. Il racconto cinematografico, fascinoso e accurato nei dettagli, sconta la genesi letteraria ed il gusto per la ricchezza dei dialoghi. L’impressione è quella di un buon prodotto molto curato a livello di scrittura.
Strappa risate di gusto il fantasy cinese THE SORCER AND THE WHITE SNAKE, diretto dal maestro del genere wuxiapiang, Tony Ching Siu-tung. L’amore tragico fra un demone donna ed un giovane erborista, scatena una guerra fra mondi opposti, complice lo zelo di un monaco esorcista fedele al Buddha. Estetica pop, colori sgargianti e falsissimi, effetti speciali un po’ ingenui, si giustificano con la logica del genere ed il brioso approccio fracassone mascherato di esotismi orientali e spiritualismi al fior di loto.
Carica di tensione pur nell’esiguità dei mezzi, la prima pellicola della selezione Settimana della Critica, EL CAMPO, dell’argentino Hernan Belòn, qui al suo primo film per il grande schermo. Una giovane coppia con bimbetta si trasferisce in una fatiscente casa in campagna. La madre, da subito, non apprezza il luogo e si fa influenzare negativamente da ogni rumore ed ogni presenza indiscreta della vecchia vicina. La crisi della coppia procede con l’andare dei giorni. Frutto di una collaborazione italo-argentina, in film procede in bilico fra dramma familiare, thriller psicologico ed horror, ma la regia preferisce di gran lunga suggerire piuttosto che palesare l’aderenza ad un genere piuttosto che ad un altro. Non male la scansione del ritmo, anche se qualche dilatazione di troppo avrebbe favorito la visione, soprattutto in orario post prandiale.
Chiude la nostra giornata RUDOLF JACOBS, LUOMO CHE NACQUE MORENDO di Luigi Monardo Faccini, visto nella sezione Controcampo italiano. Il documentario in digitale del regista di Lerici, riporta in vita la figura di un eroico graduato tedesco di stanza in Liguria col compito di costruire fortificazioni militari atte ad impedire lo sbarco degli alleati che, dopo aver visto con i propri occhi i soprusi dei connazionali e dei fascisti sulla popolazione italiana, decide di unirsi alla resistenza, immolando la propria vita in un attacco alle Brigate Nere di Sarzana. Il regista e scrittore Luigi Monardo Faccini, si ispira ad un suo scritto precedente e, complice la produzione e la collaborazione di Marina Piperno, evoca, attraverso spezzoni originali, materiali di repertorio, interviste e ricostruzioni ad hoc, il percorso formativo dell’eroico soldato sullo sfondo del dramma italiano dall’8 settembre in poi. Intenso ed emotivamente toccante pur nella semplicità della fattura.
A domani con gli aggiornamenti del sabato.
Giornata impossibile, oggi, dal punto di vista climatico. L’acquazzone di ieri mattina ha solo peggiorato il livello di umidità già pericolosamente vicino al limite della sopportazione e, vista la massiccia affluenza di pubblico delle ultime ore, anche la permanenza in sala, comincia ad essere difficoltosa. Per fortuna che, ogni tanto, qualche pellicola porta “refrigerio” alle menti affrante.
La giornata è iniziata col film “in concorso”: A DANGEROUS METHOD di David Cronemberg. Il regista cult di “Videodrome”, “Il demone sotto la pelle”, “The brood”, “Scanners”, “La mosca” “Existenz”, “Spider”, … porta la Lido il suo primo film in costume, a partire dal romanzo “A most dangerous method” di John Kerr. La storia è quella di un insolito triangolo medico-intellettuale fra Carl jung, Sigmund Freud e la paziente Sabina Spielrein. Dietro la ricostruzione delle burrascose vicende reali alligna la tematica della mutazione cara al regista. Il racconto cinematografico, fascinoso e accurato nei dettagli, sconta la genesi letteraria ed il gusto per la ricchezza dei dialoghi. L’impressione è quella di un buon prodotto molto curato a livello di scrittura.
Strappa risate di gusto il fantasy cinese THE SORCER AND THE WHITE SNAKE, diretto dal maestro del genere wuxiapiang, Tony Ching Siu-tung. L’amore tragico fra un demone donna ed un giovane erborista, scatena una guerra fra mondi opposti, complice lo zelo di un monaco esorcista fedele al Buddha. Estetica pop, colori sgargianti e falsissimi, effetti speciali un po’ ingenui, si giustificano con la logica del genere ed il brioso approccio fracassone mascherato di esotismi orientali e spiritualismi al fior di loto.
Carica di tensione pur nell’esiguità dei mezzi, la prima pellicola della selezione Settimana della Critica, EL CAMPO, dell’argentino Hernan Belòn, qui al suo primo film per il grande schermo. Una giovane coppia con bimbetta si trasferisce in una fatiscente casa in campagna. La madre, da subito, non apprezza il luogo e si fa influenzare negativamente da ogni rumore ed ogni presenza indiscreta della vecchia vicina. La crisi della coppia procede con l’andare dei giorni. Frutto di una collaborazione italo-argentina, in film procede in bilico fra dramma familiare, thriller psicologico ed horror, ma la regia preferisce di gran lunga suggerire piuttosto che palesare l’appartenenza ad un genere piuttosto che ad un altro. Non male la scansione del ritmo, anche se qualche dilatazione di troppo avrebbe favorito la visione, soprattutto in orario post prandiale.
Chiude la nostra giornata RUDOLF JACOBS, L'UOMO CHE NACQUE MORENDO di Luigi Monardo Faccini, visto nella sezione Controcampo italiano. Il documentario in digitale del regista di Lerici, riporta in vita la figura di un eroico graduato tedesco di stanza in Liguria col compito di costruire fortificazioni militari atte ad impedire lo sbarco degli alleati che, dopo aver visto con i propri occhi i soprusi dei connazionali e dei fascisti sulla popolazione italiana, decide di unirsi alla resistenza, immolando la propria vita in un attacco alle Brigate Nere di Sarzana. Il regista e scrittore Luigi Monardo Faccini, si ispira ad un suo scritto precedente e, complice la produzione e la collaborazione di Marina Piperno, evoca, attraverso spezzoni originali, materiali di repertorio, interviste e ricostruzioni ad hoc, il percorso formativo dell’eroico soldato sullo sfondo del dramma italiano dall’8 settembre in poi. Intenso ed emotivamente toccante pur nella semplicità della fattura.
A domani con gli aggiornamenti del sabato.
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