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Fuori dal Coro 2011
Anche quest'anno gli operatori del circuito "Sentieri di Cinema" presenti in laguna racconteranno su queste "pagine" il proprio punto di vista sulla Mostra del Cinema di Venezia, a partire da mercoledì 31 agosto fino a sabato 10 settembre, giorno delle premiazioni. Il gruppo, inoltre, farà parte della giuria CGS per il premio LANTERNA MAGICA 2011.
Queste pagine sono fruibili anche dal Sito ufficiale del CGS Nazionale, all'indirizzo: www.cgsweb.it
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04/09/2011
Domenica è sempre domenica
Al giro di boa della prima settimana di Mostra, finalmente è domenica. Non che questo cambi molto nel programma della giornata, se non che al ventiquattresimo film visionato, urge una piccola pausa distensiva, tanto per gli occhi, quanto per la mente. E giorno migliore non può che essere la domenica. Dunque, anche nel nostro caso si è usufruito di un piccolo ma significativo “rallentamento” nella tabella di marcia delle visioni giornaliere che oggi si sono limitate a 4 visioni (anche perché nella serata sono conclusi i lavori del primo turno del Laboratorio Venezia Cinema 2011).
Ha aperto le “danze” della giornata, l’opera seconda (in concorso) di Steve McQueen: SHAME. Sotto la lente della macchina da presa le imprese sessuali di Brandon, single di bell’aspetto sulla trentina, malato di sesso nella New York contemporanea. L’incontro/scontro con la giovane sorella in cerca d’affetto, saprà salvarlo sull’orlo dell’abisso. L’artista e cineasta britannico (Camera d’Or per Hunger a Cannes 2008), fra gli autori più influenti della sua generazione, propone una riflessione di notevole impatto sulla apparente libertà sessuale che finisce per divenire una prigione in un mondo sempre più incapace di ricercare l’affettività. Michael Fassbender (già visto a Venezia 68 nei panni del Duca di Windsor in W. E. di Madonna), non si sottrae ad una serie di performance total nude (ma ogni velleità di esibizionismo gratuito è bandita), restituendo una figura lacera e sofferta come non mai. Visione difficile, ma carica di significati.
Altra pellicola in concorso, l’atteso TERRAFERMA di Emanuele Crialese. L’autore di Respiro e Nuovomondo (Leone d’Argento rivelazione a Venezia 2006), mette a confronto la “legge del mare” (quella del lavoro, della solidarietà verso l’altro, dell’accoglienza), con quella del profitto e della legge spersonalizzata. Sullo sfondo delle vicende incrociate dei componenti della famiglia Pucillo, pescatori di una imprecisata isola siciliana si muove la storia di due donne diverse accomunate dal desiderio di una stabilità, di un vecchio che non si rassegna al mutare dei tempi, di un giovane che scopre un mondo nuovo oltre i confini della sua terra. Le tematiche dell’immigrazione e dell’accoglienza sono trattate con passione e rispetto in una messa in scena gradevole, dal linguaggio cinematografico maturo e ricco di spunti di riflessione. Da consigliare vivamente tenendo in conto i malumori che certamente tale prodotto scatenerà in alcuni.
Per la sezione Settimana internazionale della critica, colpisce piacevolmente LA TERRE OUTRANGÉE, di Michale Boganim. L’antropologa e cineasta di origine israeliana (qui al suo esordio nella fiction), ricostruisce gli eventi della tragedia di Cernobil, attraverso una serie di storie legate ad alcuni abitanti della città di Pripyat, oggi vera e propria “Pompei ucraina”. Pochi dettagli molto simbolici evocano gli effetti della nube radioattiva e l’evacuazione tardiva del territorio interessato, poi, il film si sofferma, nella lunga seconda parte, sulla vita dei sopravvissuti e sul rapporto di amore-odio, che hanno sviluppato nei confronti della città natale. Qualche piccola opacità nella sceneggiatura fa pesare il minutaggio dilatato, tuttavia si apprezza la volontà di non perseguire l’emozione a tutti i costi. Nell’anno di Fukuschima la pellicola assume un sapore del tutto particolare. Per non dimenticare.
Chiude l’insolita quartina di questa domenica: L’ARRIVO DI WANG dei Manetti Bros. Gli autori di Zora la vampira, DeGenerazione, Piano 17, di numerosi videoclip e della serie televisiva L’ispettore Coliandro, improvvisano una fantascienza ruspante (e spesso involontariamente esilarante) mettendo in scena l’interrogatorio ottuso e violento che un non precisato agente dello stato italiano compie su un indifeso alieno che parla cinese mandarino… ma la verità è molto più complessa di quel che sembra. Risate ed imbarazzati cachinni accompagnano la visione in Palabiennale mentre la coppia di registi si diverte a sbeffeggiare gli atteggiamenti del politically correct e le insidie degli idealismi.
Buona notte.
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