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Fuori dal Coro 2010
Anche quest'anno gli operatori del circuito "Sentieri di Cinema" presente in laguna racconterà su queste "pagine" il proprio punto di vista sulla Mostra del Cinema di Venezia, a partire da mercoledì 1 fino a sabato 11 settembre, giorno delle premiazioni. Il gruppo, inoltre, farà parte della giuria CGS per il premio LANTERNA MAGICA 2010.
Queste pagine sono fruibili anche dal Sito ufficiale del CGS Nazionale, all'indirizzo: www.cgsweb.it
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06/09/2010
Sorpresa!
Benché la scansione rutinaria degli orari del festival e la sospensione temporale operata sullo spirito dal continuo entrare ed uscire dalle Sale inducano alla perdita del comune concetto di calendario, è di nuovo lunedì e dopo appena cinque giorni di Mostra, sono già a quota 26 film. Del resto il tempo continua ad essere intemperante e fra vento fresco ed improvvisi rovesci non ci sono distrazioni ambientali che tentino i festivalieri, né possibilità di bighellonare fra i padiglioni dell’Excelsior tristemente ingrigiti da questo anticipo d’autunno. La comparsa improvvisa di scialli, sciarpe improbabili copricapo e giacche di fortuna, ha steso poi una ulteriore velatura di tristezza nell’abbigliamento festivaliero, solitamente colorato ed improntato alla massima libertà (fatto salvo l’ingessato dress code imposto da certi eventi inaccessibili ai più). Così, fra il verde cupo dei canali e l’agitarsi dei platani squassati dalla tramontana, non c’è niente di meglio che chiudersi in Sala per emergerne soltanto per i doverosi cambi o per recarsi agli altri appuntamenti in programma nella giornata. Oggi, ad esempio, dopo il tour de force di ieri, s’è reso doveroso un piccolo rallentamento nelle visioni, favorito altresì da una riunione del gruppo CGS a Venezia, convocata nel pomeriggio per i lavori della giuria del Premio Lanterna Magica 2010. Veniamo, quindi, alle tre visioni della mattina, in attesa di un eventuale aggiornamento notturno nel caso di altre proiezioni serali.
Apre la giornata il film in concorso “a sorpresa” IL FOSSO del cinese Wang Bing (un bello scherzetto dei curatori del Festival visto che quattro anni fa vinse proprio un film cinese non presente in catalogo, ma proiettato “a sorpresa”). La pellicola illustra le vicende di un gruppo di detenuti in un campo di “rieducazione” per sovversivi politici, in pieno deserto del Gobi, nel 1960. La totale mancanza di umanità da parte del sistema di “rieducazione” e la consapevolezza dei detenuti circa l’assurdità delle accuse che li hanno portati alla pena (compreso lo sviluppo di un totale dissenso nei confronti del sogno della “dittatura del proletariato”), sono i temi proposti nella lunga e difficile pellicola. Dialoghi ridotti all’osso, tempi dilatati, commento sonoro assente salvo i rumori d’ambiente necessari al racconto… Freddo e aridità dei sentimenti e delle emozioni si rispecchiano nella monotonia e nella disgregazione del paesaggio. Il bisogno ossessivo e naturale di cibo e calore dei protagonisti allude tristemente ad una umanità ridotta al più basso stadio animale. La pellicola presenta certo interessanti spunti di riflessione veicolati vieppiù da un linguaggio apparentemente semplice nel suo non voler concedere niente allo spettatore (e proprio per questo, molto raffinato), tuttavia ha pagato lo scotto di una programmazione in orario impervio. Comunque il film è fra i prodotti che si ricorderanno di questa edizione. A seguire, l’atteso fuori concorso: VALLANZASCA – GLI ANGELI DEL MALE di Michele Placido. Dai romanzi “Il fiore del male”(Carlo Bovini, Renato Vallanzasca) e “Lettera a Renato” (Antonella D’Agostino, Renato Vallanzasca), ben 8 autori (fra cui lo stesso regista, la D’Agostino e Kim Rossi Stuart), hanno tratto la sceneggiatura di questo avvincente affresco che travalica la biografia per allargarsi alla Storia contemporanea. Dopo le prove non proprio convincenti di “Del perduto amore”; “Un viaggio chiamato amore”; “Ovunque sei” e “Il grande sogno” (tutti presentati a Venezia), Michele Placido gioca la carta della grande produzione attingendo, con una certa dose di imprudenza, da una storia molto controversa del nostro recente passato. Rischiando l’esaltazione di un personaggio negativo, il regista si concentra nel territorio ambiguo fra normalità e devianza, fra Bene e Male, fra lucidità e follia. Ne esce un prodotto convincente, spettacolare al punto giusto e misurato nei toni. Molto bella la prova attoriale di Kim Rossi Stuart, mentre la musica è affidata (con successo) al gruppo Negramaro. Alla proiezione riservata alla Stampa e agli accrediti Industry, i presenti hanno accolto favorevolmente il prodotto.
Per il momento è tutto, si rimanda ad un ulteriore aggiornamento notturno nel caso di ulteriori pellicole visionate dopo le 20.00.
A presto.
Alberto Piastrellini
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