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Fuori dal Coro 2010
Anche quest'anno gli operatori del circuito "Sentieri di Cinema" presente in laguna racconterà su queste "pagine" il proprio punto di vista sulla Mostra del Cinema di Venezia, a partire da mercoledì 1 fino a sabato 11 settembre, giorno delle premiazioni. Il gruppo, inoltre, farà parte della giuria CGS per il premio LANTERNA MAGICA 2010.
Queste pagine sono fruibili anche dal Sito ufficiale del CGS Nazionale, all'indirizzo: www.cgsweb.it
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04/09/2010
Passioni!
All’apertura del primo week end di Mostra, per fortuna, sembra che la presenza di pubblico e curiosi sia aumentata. Stamattina, è bastato uscire dalla proiezione delle 11.00 (la seconda, per inciso), per rendersene conto di persona. Più giovanotti e ragazzette in cerca d’avventure (foto e autografi), più signore di mezza età a passeggio troppo pimpanti e visibilmente emozionate (in luogo delle consuete stirate e ritinte creature che a sera sfoggiano improbabili decoltè su miracolose stratificazioni di trucco e belletto a celare archeologiche venustà). Più movida caciarona e rilassata da week end che avrà il suo apogeo tra le 18.00 e le 22.00 quando si consuma il rito orgasmico collettivo del red carpet. Ciò che avviene al termine dell’ultima proiezione, allorquando i pochi fortunati accrediti sciamano verso villette, terrazze, club e ritrovi esclusivi, è appannaggio dei soli frequentatori ufficiali del Festival (distinzione d’obbligo per ogni ordine e grado, ma tant’è), guardati con stupore e malcelata invidia dal pubblico dei semplici curiosi. Ad ognuno, comunque, è data la possibilità di assaggiare (o annusare appena) un po’ di polvere di stelle…
Ma veniamo alle consuete cinque proiezioni giornaliere. Inizio alla grande con il film in concorso: LA PASSIONE di Carlo Mazzacurati. Il regista padovano di “Notte italiana” e “Il prete bello”, porta al Lido una divertente commedia appena velata di malinconia. La storia è quella di un oscuro regista cinematografico in crisi creativa che per una serie di coincidenze si ritrova a dover dirigere la sacra rappresentazione del Venerdì Santo in uno sperduto paesino dell’entroterra toscano. Direzione leggera e soave al punto da apparire quasi inesistente (ma c’è, e come se c’è…), ottimo gruppo di attori, su tutti uno strepitoso Silvio Orlando in perenne duetto con Giuseppe Battiston. Strepitose le fugaci apparizioni di Stefania Sandrelli, mentre appare troppo “gigione” Corrado Guzzanti.
Nel proseguire l’ottima strada imboccata con la prima pellicola, entusiasma a scena aperta il pubblico della Sala Darsena, la seconda pellicola in concorso: POTICHE di François Ozon. Considerato fra i maggiori registi francesi contemporanei, Ozon, già ospite della Mostra, si ispira ad un lavoro teatrale di Pierre Barillett e Jean-Pierre Grédy e mercé la classe del trio: Cathérine Deneuve, Gérard Depardieu e Fabrice Lucini, mette in scena una storia di rivalsa familiare, lotta politica, libertà sessuale, tradotte nella spassosa grinta di una commedia d’altri tempi. Tutto nel film rimanda allo stile cinematografico degli anni ’40 – ’50, dai colori al taglio delle inquadrature, dal montaggio ammiccante (frequenti camera look e strepitosi split screen) ai birbanti commenti sonori. La freschezza del testo teatrale si riveste del linguaggio cinematografico in un piccolo capolavoro che non ha mancato di esaltare il pubblico presente, più volte intervenuto a sottolineare i migliori passaggi con battimani e sincere risate. Da rivedere assolutamente. Fuori Concorso, GORBACIOF, un buon film di Stefano Incerti ("L'uomo di vetro", "Complici del silenzio") che, con Diego De Silva, ne ha curato anche la sceneggiatura. La storia è quella di Marino Pacileo, detto Gorbaciof a causa di una voglia sulla fronte (un eccellente Toni Servillo ), ragioniere napoletano di mezza età che sottrae denaro alle casse del carcere di Poggioreale di cui è contabile per aiutare una ragazza cinese della quale è innamorato... fino a rimanere invischiato sempre più nel giro del gioco d'azzardo e della piccola delinquenza. La pellicola, molto scarna nei dialoghi, lavora sull'immagine e sulle sue potenzialità di progressivo disvelamento dei personaggi; nel contempo privilegia i rumori e una colonna sonora perennemente sospesa, così come sospeso appare il racconto, tra una dimensione noir e quella di una sorta di parabola morale, che a tratti ricorda "Le conseguenze dell'amore" di Sorrentino. Regia lirica ed essenziale. L'interpretazione di Servillo, spesso trattenuta, ma con improvvisi scatti di intensità, è sempre misurata. Un film da vedere.
Di nuovo in concorso, la quarta pellicola visionata è stata l’eccentrico MEEK’S CUTOFF di Kelly Reichardt. Ambientazione Western (ma senza alcuna azione) per questo insolito on the road che vede tre famiglie di pionieri perdersi nel deserto dell’Oregon dopo essersi affidate ad una guida che millanta la conoscenza del territorio. Alla fine saranno costretti, malgrado pregiudizi e paure, a seguire il cammino proposto da un indiano errante catturato. Azione quasi assente, pochissimi dialoghi e commento sonoro più che rarefatto (parlano di più sguardi e silenzi) sono le cifre di questa pellicola troppo dilatata e poco coinvolgente. Difficile pensare ad una sua programmazione nel circuito commerciale.
Chiude la cinquina della giornata il frizzante PASSIONE di John Turturro. L’attore feticcio dei fratelli Coen, nonché apprezzato autore di Cinema (“Mac” – Camera d’Or a Cannes 1992; “Illuminata” e “Romance and Cigarettes”) dedica una sua personale riflessione alla città di Napoli ed al suo particolare rapporto con la musica popolare. Evento trascinante sin dall’apparizione in sala della imponente delegazione ufficiale, il film inanella una serie di numeri musicali affidati ad artisti del calibro di Pietra Montecorvino, Avion Travel, Beppe Barra, Massimo Ranieri, Angela Luce, Pino Daniele, Renzo Avitabile, Misia… Applausi a scena aperta al termine di ogni esibizione e commenti entusiastici. Buono il lavoro al montaggio e alla fotografia (Marco Pontecorvo). Qualche perplessità sugli arrangiamenti proposti, virati più sull’impulso ritmico che sulla linea melodica tradizionale.
Al termine della proiezione i superstiti del gruppo si spostano in un angolo del Movie Village per discutere con le ultime forze i film della giornata, poi, verso l’01.30 le palpebre ricordano che è l’ora di abbassare le saracinesche e si torna agli appartamenti per un’altra breve notte. Domani ci aspetta una giornata intensa (sulla carta). Buona notte e buona domenica.
Alberto Piastrellini
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