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Fuori dal Coro 2010
Anche quest'anno gli operatori del circuito "Sentieri di Cinema" presente in laguna racconterà su queste "pagine" il proprio punto di vista sulla Mostra del Cinema di Venezia, a partire da mercoledì 1 fino a sabato 11 settembre, giorno delle premiazioni. Il gruppo, inoltre, farà parte della giuria CGS per il premio LANTERNA MAGICA 2010.
Queste pagine sono fruibili anche dal Sito ufficiale del CGS Nazionale, all'indirizzo: www.cgsweb.it
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08/09/2010
Immagini
Al quart’ultimo giorno di Mostra, come da azzeccate previsioni, il Direttore Supremo, dà la sveglia al Festival con un concerto in grande stile a base di tuoni, fulmini, vento e secchiate d’acqua. Il nubifragio non ferma, però, i temerari affezionati che, sfidando le intemperie con microscopici ombrellini pieghevoli, si ammassano lo stesso in coda fuori dalle Sale. Nascono quadretti deliziosi: improbabili giovinotti che offrono, galanti, un riparo a vecchie signore sprovviste di parapioggia; giacche di lino e abbronzature tropicali che si stringono a t-shirt e shorts sportivi; mocassini inzuppati e scarpacce da tennis già affogate, a delicato colloquio... Anche la pioggia, dopo le code, sembra azzerare le differenze. A sera, poi, un timido sole, fa capolino dalle nubi ormai sfilacciate mentre anche le onde di burrasca, si placano in lingue di mare che lappano la spiaggia davanti all’Excelsior. Intanto continua incessante il rito sempre nuovo delle visioni giornaliere.
Apre la cinquina della giornata: CIRKUS COLUMBIA di Danis Tanovic, presente nella selezione delle “Giornate degli Autori”. Il regista bosniaco, premio Oscar per “No Man’s Land” e autore degli ulteriori lungometraggi: “L’Enfer” e “Triage”, porta in Mostra un’opera simpatica che mescola sapientemente dramma e note leggere. Alla vigilia del conflitto balcanico, un uomo scappato vent’anni prima torna al paese, dalla Germania, per divorziare dalla prima moglie, sposarsi con una nuova fiamma e godersi le ricchezze accumulate in Germania. Ma le cose non vanno per il verso giusto e la guerra si fa sempre più vicina. Un po’ racconto di formazione dagli echi autobiografici (anche l’autore è scappato all’estero all’inizio della guerra), un po’ riflessione sulle radici e sulle contraddizioni politiche e culturali dei territori della ex Jugoslavia, il film si apprezza per il tono leggero e giocoso della sceneggiatura. Simpatica la galleria dei personaggi. Nel complesso un’opera apprezzabile, di fatto ben accolta dalla platea.
Ancora guerra con la pellicola in concorso: BALADA TRISTE DE TROMPETA di Alex de la Iglesia. Sullo sfondo della guerra civile spagnola e la successiva dittatura di Franco, si svolge la vicenda di Javier, “condannato” a fare il clown triste (a causa di una infanzia non proprio allegra malgrado il suo stesso padre sia stato un clown), che entrato a far parte di n circo scalcagnato , si innamora della bella trapezista che però ha un legame morboso con Sergio, clown titolare, ma violento e ubriacone… Dallo scontro nasceranno due mostri sanguinari. Regista, sceneggiatore e produttore, Alex de la Iglesia aveva già portato a Venezia, nel 1995, “El dia de la bestia”, raccogliendo però il successo del pubblico, cinque anni dopo con “La comunidad” e, successivamente “El crimen perfecto”. Anche in questo caso gli ingredienti sono; una buona dose di humor nero, anzi nerissimo, un certo gusto per il montaggio parossistico e le atmosfere impressioniste. Il soggetto dark si arricchisce di notevoli inserti dal Cinema horror degli anni ’30 (molto omaggiato nei preziosi titoli di testa), significativamente usato per descrivere l’orrore della violenza e la disumanità della guerra. Piacevole.
Curiosa visione quella di: PER QUESTI STRETTI MORIRE (CARTOGRAFIA DI UNA PASSIONE) di Giuseppe Gaudino e Isabella Sandri, pescata nella sezione “Orizzonti”. Il docu-fiction, racconta ed evoca la storia, la passione, le scelte e le opere di Alberto Maria De Agostini, prete salesiano missionario in Patagonia, ma anche esploratore, cineasta, fotografo e cartografo agli inizi del secolo. I due cineasti ricostruiscono in maniera originale ed arbitraria le avventure e le riflessioni del sacerdote durante i cinquant’anni della sua permanenza nella Terra del Fuoco, testimone pietoso dello sterminio degli ultimi indios locali e delle violenze che i colonizzatori inflissero alla natura del luogo sacrificandola sull’altare del profitto economico. Immagini originali d’epoca si mescolano con quelle girate ad hoc dagli autori in un percorso emotivamente coinvolgente ed in un crescendo del ritmo interno del montaggio. Molto originale la sequenza di chiusura mentre si sottolinea positivamente il commento sonoro originale a cura di Epsilon Indi.
Sempre nella sezione Orizzonti, preceduto da un poetico cortometraggio dell’ultracentenario Manoel De Oliveria (presente in Sala, prolungata standing ovation), non entusiasma eccessivamente il pubblico presente (che in uno stillicidio continuo abbandona la sala, il film NAINSUKH di Amit Dutta. Peccato, perché la ricostruzione della vita artistica del massimo miniaturista indiano del XVIII secolo, è evocata attraverso la ricostruzione semirealistica delle immagini che ci ha lasciato dipinte. Certo il ritmo del montaggio (molto di quadro) e la dilatazione dei tempi, non aiutano lo spettatore occidentale, tuttavia non si può non sottolineare positivamente come il regista utilizzi le varie tracce sonore per dare tridimensionalità alle inquadrature volutamente “piatte”.
Chiude tristemente la giornata ALL INCLUSIVE di David Zamagni e Nadia Ranocchi, curiosamente decolorato sino ad un immotivato bianco/nero e proiettato in 3D. La storia vede in primo piano una ragazza assunta come direttore d’albergo, uccidere tutti, dalla cameriera a cuoco, fino al proprietario, solo perché si “ribellano” alle regole. Forse il soggetto, anche condotto con lo stesso stile grottesco, si sarebbe giovato di un minutaggio più ridotto, invece, paga fino all’ultimo i 75 minuti di proiezione.
E finalmente, al 36° film visionato, anche stasera cala il sipario sulla Mostra di Venezia. A domani per le ultime novità.
Alberto Piastrellini
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