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Fuori dal Coro 2007
64. Mostra Int.le d'Arte Cinematografica
La 64. edizione della Mostra si svolgerà al Lido di Venezia dal 29 agosto all'8 settembre 2007. Secondo la consolidata articolazione, i film in programma alla Mostra sono suddivisi nelle sezioni VENEZIA 64, i cui film gareggiano per il Leone d'oro, FUORI CONCORSO, ORIZZONTI, e CORTO CORTISSIMO. La speciale sezione monografica STORIA SEGRETA DEL CINEMA ITALIANO, giunta alla quarta edizione, sarà dedicata al Western all'italiana con Quentin Tarantino quale "padrino" dell'iniziativa.
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04/09/2007
Pensieri d'autunno
Con qualche ora di ritardo rispetto al consueto aggiornamento notturno, approfitto di un paio d’ore libere per lasciare qualche impressione sulla cinquina di film visionati durante la giornata. Giornata che, dal punto di vista meteorologico é stata caratterizzata da una fastidiosa perturbazione che ha portato gli elementi a scatenarsi sul Lido. Vento forte e molto freddo sin dalla notte precedente. Pioggia battente, improvvisi acquazzoni e raffiche gelate, hanno accompagnato le poche code dei festivalieri impacciati da borse, cataloghi, press books, gadget, ombrelli e impermeabili improvvisati, indossati sopra innumerevoli strati di cotone e lino (essendo altre fibre bandite dai guardaroba…). Comunque, per tornare a noi, l’intensa giornata si è aperta con le suggestioni orientali di Lee Kang Sheng e del suo BANGBANG WO AISHEN (HELP ME HEROS), una riflessione sulla solitudine esistenziale e sul ricorso al sesso e alla droga come risposta al disagio. Non convince del tutto questa pellicola che si ricorda più per la bellezzza estetica di alcune sequenze che per l’insieme di tutte le sue parti.
Piacevole sorpresa, invece, la pellicola italiana “in concorso”: IL DOLCE E L’AMARO di Andrea Porporati. Il regista, con un passato più legato alla regia televisiva, costruisce un prodotto che ci è sembrato valido, soprattutto se confrontato con gli altri italiani visionati finora. Il tema della mafia è trattato in maniera diagonale, mettendo in primo piano la parabola di un giovane palermitano che “naturalmente” sceglie si schierarsi dalla parte sbagliata, arrivando ad assaggiarne gli immediati vantaggi e le successive drammatiche conseguenze. Quello che colpisce favorevolmente è la “leggerezza” con cui l’argomento è trattato, al punto che non stonano affatto i vari piccoli inserti ironici che sottolineano come, in fondo, il criminale non sia nessuno di così importante. Il bravo Luigi Lo Cascio si conferma attore di sicure doti.
Proseguendo la giornata, il pomeriggio ci ha visto impegnati nelle due ore e mezzo di proiezione del film di Abdellatif Kechiche, LA GRAINE ET EL MULET, la pellicola che attualmente sembra riscuotere i punteggi più alti nelle preferenze del pubblico e della critica. Effettivamente si apprezza la capacità di gestire la macchina da presa in spazi interni ed angusti, stringendo in continuazione sui numerosi primi di un cast piuttosto numeroso. Si apprezzano altresì le capacità attoriali del suddetto cast, impegnato in una esondazione continua di dialoghi urlati. Forse una attenzione maggiore a qualche eccessiva dilatazione del racconto avrebbe giovato ulteriormente a questa pellicola che rende giustizia ed onore al lavoro delle donne (madri, figlie, sorelle, nuore, cognate, amanti) all’interno di quel meccanismo complesso che è la famiglia.
Lascia, invece, l’amaro in bocca: EXODUS di Penny Woolcock, una rilettura postmoderna delle vicende narrate nel Libro dell’Esodo. Mosé, rampollo adottivo di un primo ministro inglese (molto destrorso) finisce nel ghetto in cui suo padre ha costretto i reietti della società, gli indesiderabili (stranieri, rifugiati, barboni, criminali), gli “israeliani” del nuovo millennio. Obbedendo alle “voci” di un presunto “dio”, Mosé guiderà la rivolta contro la società perbene che vive fuori dal ghetto, macchiandosi, però di crimini orrendi e atti terroristici che alludono alle “dieci piaghe” del racconto biblico. Buona l’idea di partenza, purtroppo poco convincente lo sviluppo. Peccato.
L’ultima pellicola visionata (la possibilità di una sesta è stata cassata dal gruppo che ha preferito una cena di pesce a Malamocco) è stata: THE NINES di John August. Il regista, già sceneggiatore per Tim Burton, costruisce un’intricata sceneggiatura ad incastro che vede protagonista un personaggio al centro di rivelazioni incredibili; in realtà un “dio” che si è scordato di essere tale e quindi si trova impastoiato nelle infinite possibilità di sviluppo del mondo che lui stesso ha creato. Anche in questo caso l’idea originale di partenza, si scontra con un risultato piuttosto convenzionale e discontinuo. E anche per oggi ho terminato, a risentirci a domani con ulteriori novità da Venezia.
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