Orizzonti
LA PROFEZIA DELL'ARMADILLO
di Emanuele Scaringi
con Simone Liberati, Valerio Aprea, Pietro Castellitto, Laura Morante (Italia / 99’)
Tratta dall'omonima graphic novel autobiografica di Zero Calcare, la narrazione riguarda la crescita del giovane Zero attraverso l'elaborazione della perdita della sua amica d'infanzia Camille. Al fianco del protagonista c'è costantemente l'ingombrante Armadillo, simbolizzazione del flusso dei suoi pensieri "scomodi". Buona la sceneggiatura (fedele a tutti gli stilemi dell'opera originale) che, assieme all'interpretazione del protagonista, sostiene gran parte dell'opera. Fluida la gestione dei piani temporali. Colpisce l'immaturità delle figure autoritarie, spesso assenti.
Fuori concorso
1938 DIVERSI
di Giorgio Treves
Con Roberto Herlitzka, Stefania Rocca e Alessandro Federico
(Italia / 62’)
Un documentario equilibrato e, nel contempo, toccante realizzato in occasione degli 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali in Italia. Una accurata ricostruzione storica affidata al lavoro di Ilaria Gaspari ma ricavata attraverso interventi di Sergio Luzzatto, Liliana Picciotto, Edoardo Novelli (e altri) e arricchita da una pluralità di contributi (da Walter Veltroni a Luciana Castellina fino a Liliana e Bruno Segre) vengono collegati da un’interpretazione narrativa poetico-cinematografica che si avvale delle interpretazioni di Roberto Herlitzka, Stefania Rocca e Alessandro Federico. Il passato può tornare sotto forme diverse e la memoria si fa necessaria sentinella.
Fuori concorso – proiezione speciale
L’AMICA GENIALE
di Saverio Costanzo
con Elisa Del Genio, Ludovica Nasti, Margherita Mazzucco, Gaia Girace / Italia, (Belgio / 120’)
La storia dell’amicizia di una vita nata tra Lila e Lenù nella Napoli povera degli anni ’50, narrata dalla misteriosa Elena Ferrante nella fortunata saga ormai cult in Italia e negli U.S.A. (come testimonia il docu “Ferrante Fever” di G. Durzi, 2017), diventa serie televisiva con la regia di Saverio Costanzo (“In memoria di me”, “La solitudine dei numeri primi”, “In Treatment”). I primi 120 minuti presentati alla Mostra del Cinema rivelano un certo didascalismo nella scelta di restare fedeli alla fonte letteraria, riproducendo con precisione (troppa?) personaggi, luoghi e situazioni nati sulla carta, con riferimenti puntuali familiari ai lettori ma non agli spettatori che non conoscano il testo. Certamente la ricostruzione degli ambienti e delle atmosfere, unita alla convincente interpretazione delle piccole protagoniste, farà immergere il popolo dei fan in questa fiction tutta italiana che ci accompagnerà nelle serate autunnali.
Orizzonti
OZEN (IL FIUME)
di Emir Baigazin
con Zhalgas Klanov, Eric Tazabekov, Zhasulan Userbayev, Ruslan Userbayev (Kazakistan, Polonia, Norvegia / 108’)
Seguiamo la storia di 5 fratelli lasciati crescere “fuori” da ogni centro abitato, in assenza di contatti con il mondo esterno. Il maggiore, Aslan, ha la responsabilità, affidatagli con estremo rigore dal padre spesso assente, di far crescere i fratelli. Con l’arrivo e successiva scomparsa di Kanat, cugino di città, che aveva portato scompiglio nell’ordine gerarchico familiare attraverso l’uso di un semplice tablet, cambiano per sempre le sorti dei protagonisti. Niente sarà più come prima. Il regista, Emir Baigazin, gestisce una narrazione molto lenta e altamente simbolica con inquadrature studiate magistralmente: infatti ogni immagine è un quadro di esattezze simmetriche e corrispondenze geometriche. A legare l’evoluzione del plot narrativo e simbolico è il fiume (da cui il titolo dell’opera). Molto rari i dialoghi e sporadica la colonna sonora (molto significativa ove presente). Difficile da seguire e interpretare.
Fuori concorso – non fiction
A LETTER TO A FRIEND IN GAZA
di Amos Gitai
(Israele / 34’)
Quattro attori recitano brani importanti della letteratura israeliana, su questi sono inseriti parallelamente immagini e video reali di scontri, manifestazioni, rivolte e stragi. Il regista Amos Gitai dimostra ancora una volta grande capacità critico-comunicativa sulla questione israelo-palestinese gestendo narrativamente un ritmo scandito dalle tante parole, sempre piene di significati e metafore, recitate dagli attori. Il filo del cortometraggio si scioglie iniziando dalla poesia “Pensa agli Altri” di Mahmoud Darwish. Esplicito il commento sonoro sempre evocativo.
Fuori concorso
A TRAMWAY IN JERUSALEM
Di Amos Gitai
con Noa Ahinoamam Nini, Mathieu Amalric, Hana Laslo, Yael Abecassis, Pippo Delbono, Yuval Scharf, Karen Mor, Lamis Amar, Mustafa Masi (Israele, Francia / 90’)
In un Tram di Gerusalemme passano e si incrociano personaggi, storie e canzoni, riti e tradizioni multietniche. Il lungometraggio è gestito a capitoli scanditi dalle ore della giornata. Amos Gitai conferma nuovamente il suo cinema di parola sempre attento a dare voce e spazio, grazie a Primi Piani, dettagli e long-take, all’Uomo specialmente in una situazione variegata e difficile come quella di Gerusalemme. Apre la corsa alle h5.02 del mattino l’intensa interpretazione canora di Noa.
Best Of VR (Theatre Linear)
GHOST IN THE SHELL: VIRTUAL REALITY DIVER
di Higashi Hiroaki
Giappone 2025, il confine tra uomo e macchina è ormai dissolto. Il governo viene a conoscenza della minaccia di un attacco terroristico; il caso viene affidato a Motoko Kusanagi che con il suo corpo artificiale riunisce la propria squadra e parte per fermare il terrorista. Purtroppo nonostante la buona qualità delle immagini il cortometraggio (16 minuti) rimane troppo movimentato e causa nello spettatore giramento di testa. Completamente in inglese e senza sottotitoli: non aiuta chi ha difficoltà con la lingua... peccato.