Fuori concorso
DRAGGED ACROSS CONCRETE
di S. Craig Zahler
con Mel Gibson, Vince Vaughn, Tory Kittles (Canada, Usa / 159’)
Brett e Anthony, due poliziotti sospesi a causa di un video su un arresto brutale (ma non più di tanto), sono spinti a varcare la sottile linea che separa legalità da illegalità. Malgrado il racconto, un poliziesco a tinte pulp, inizi seguendo tutti gli stereotipi cui la serialità ci ha abituato, il plot cresce nel tentativo di scovare, tra le pieghe del genere, una maggiore consistenza. Non sfuggono la colonna sonora e molte ambientazioni anni ‘70/’80, elementi essenziali al contorno di un congegno narrativo efficace in cui si muovono personaggi con uno spessore crescente. Si cita il passato per tentare di distanziarsene, come sembrerebbe alludere tra l’altro un irriconoscibile Mel Gibson, con il pallino di valutare la probabilità di ogni evento (indice di un’incertezza opposta alla sicurezza del protagonista di “Arma Letale” che lo aveva consacrato negli anni ’90).
Sconfini
L’HEURE DE LA SORTIE
Regia Sébastien Marnier
Interpreti Laurent Lafitte, Luana Bajrami, Victor Bonnel, Emmanuelle Bercot, Pascal Greggory, Gringe (Francia / 94’)
Un insegnante si suicida lanciandosi dalla finestra davanti ai suoi alunni. Il supplente Pierre, inviato a sostituirlo, si rende conto che alcuni di loro hanno un atteggiamento ostile e stanno studiando un piano misterioso. Verrà risucchiato in un gioco ossessivo che trasforma la sua vita in un incubo. Il film, ispirato al romanzo di Christophe Dufossé "L'ultima Ora", seconda opera del regista francese Sebastien Marnier (prima volta al Lido), si presenta come un prodotto ricco di contenuti. Forse troppa la carne al fuoco: l'inquinamento, i comportamenti delle nuove generazioni e gli errori delle vecchie. Il film comunque regge grazie alla suspence. Si nota una colonna sonora molto insistente e l’utilizzo frequente di primi piani.
Sconfini
CAMORRA
di Francesco Patierno
(Italia / 70’)
“Non documentario storico né reportage giornalistico”, come dichiara il regista Patierno, ma “film” che nasce da inquadrature ricavate da materiali d’archivio appartenenti a dossier giornalistici degli anni sessanta-novanta, con Napoli e la Campania protagoniste.
La Camorra del titolo è una dimensione onnipervasiva di resa alla malavita, quasi di reinterpretazione della realtà, per cui Raffaele Cutolo può sentirsi un benefattore amico dei poveri, il contrabbando può essere praticato come un lavoro regolare, settori delle Istituzioni possono trattare con la malavita il riscatto nel rapimento Cirillo del 1981…
Super 8, inchieste di giornalisti storici della Rai, colore e bianco/nero dialogano in un montaggio serrato con le musiche della cantautrice napoletana Meg (Maria Di Donna), interfacciando malinconicamente passato e presente.
Venezia 75
WHAT YOU GONNA DO WHEN THE WORLD’S ON FIRE?
di Roberto Minervini
con Judy Hill, Dorothy Hill, Michael Nelson, Ronaldo King, Titus Turner, Ashley King, Kevin Goodman, The New Black Panthers Party for Self Defense (Italia, Usa, Francia / 123’)
Cosa fare quando il mondo è in fiamme? È questo il titolo del nuovo docu-film diretto dall'italo-americano Roberto Minervini che in questo prodotto ha deciso di documentare la situazione di disagio vissuta dagli afroamericani in un paese in cui la rabbia razziale è fomentata dal presidente Trump. L'opera si concentra sulle manifestazioni di protesta da parte dei "Black Panthers" in seguito agli eventi che hanno scosso il sud degli USA nell'estate 2017, quando vengono uccisi per mano della polizia vari giovani di colore. Dell'opera colpisce subito il fatto che l'intero film sia girato in bianco e nero quasi a voler ricordare che il paese, nonostante lo sviluppo economico, non è poi cambiato chissà quanto dagli anni '60/'70. Interessante la scelta di una colonna sonora priva di commento musicale, ma punteggiata dai rumori della città.
Best Of VR (Installations Interactive)
VR_I
di Gilles Jobin, Caecilia Charbonnier, Sylvain Chagué
Appena entri nel Lazzaretto Vecchio di Venezia ti imbatti in questa attrazione: un gruppo di persone, attrezzato di mascherina VR, sensori sulle mani e sui piedi e computer in spalla, che si muove in maniera molto goffa su un tappeto. Incuriosito decido di provare anche io e subito mi ritrovo in un’esperienza unica... Io e i miei compagni siamo diventati degli avatar in mezzo a 5 giganti che si muovono nelle maniere più disparate e ti fissano come fossi qualcosa di mai visto. Sicuramente il VR migliore provato in questi giorni di festival.