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INDIAN - LA GRANDE SFIDA

regia: Roger Donaldson
Anthony Hopkins, Lana Antonova, Juliana Bellinger, Chris Bruno, Martha Carter, Jessica Cauffiel, Campbell Cooley (124')
anno: 2006


da filmup.com

"Indian, la grande sfida" è un film vecchia maniera, uno di quelli che si potevano vedere in televisione nei pomeriggi domenicali, il così detto "film per famiglie". Dove il sogno di un uomo diventava realtà grazie alla sua determinazione, all'aiuto degli amici che riusciva a trovare lungo la strada e alla sua capacità di non arrendersi mai.
Burt Munro è uno di quegli eroi all'antica che non alza mai la voce, non vuole farsi notare, è timido ed introverso, con una grande passione che lo consuma e un sogno: da 25 anni lavora alla messa appunto della sua Indian Scout, una moto degli anni '20 con cui aspira a battere il record mondiale della velocità su terra. Per farlo deve arrivare dalla nativa Invercargill, Nuova Zelanda, negli Stati Uniti, alle saline di Bonneville, Utah, dove ogni anno si tiene lo Speed Week.
Munro è sempre riluttante a partire: mancano i soldi, la moto non è ancora pronta ma un attacco di cuore lo sprona. Raccoglie i fondi risparmiati, ipoteca la sua casa, e lavora come cuoco su una nave per pagare il suo viaggio dalla Nuova Zelanda agli Stati Uniti.
Qui inizia un vero e proprio road movie, dove Munro attraversa gli States da Los Angeles allo Utah, tra tramonti infuocati e strade solitarie. Fino a raggiungere la sua agognata meta, Bonneville.
Anche se il film è tratto da una storia vera sembra di assistere ad un edulcorato diorama; tutti sono buoni e cari, il peggior affronto che subisce Munro è quello di una venditrice di fiori fasulla che gli sfila 10 dollari. La sua ingenuità verso il mondo è simile a quella di Winnie the Pooh e il suo modo di parlare, per sagge citazioni, ha un sapore fasullo. Eppure Roger Donaldson, regista e sceneggiatore della pellicola, ha realmente conosciuto Burt Munro, aveva girato un documentario su di lui nel 1971. Ma al film manca proprio il realismo ed elemento ancor più paradossale non prende mai velocità. Per essere in sintonia con la personalità calma e gentile del protagonista il regista segue ogni suo passo lentamente, senza strappi al motore.
E' bello, però, vedere un film dove la vecchiaia non è una condanna, dove l'avanzare dell'età non impedisce ai protagonisti di vivere ma anzi li sprona a dare ancora il massimo.

La frase:
- "Non hai paura di ammazzarti se fai un incidente?"
- "No. Si vive di più andando 5 minuti al massimo su una moto come questa, di quanto non faccia certa gente in una vita intera".

Elisa Giulidori

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