regia:
Michel Gondry
Gaël Garcia Bernal, Alain Chabat, Charlotte Gainsbourg, Miou-Miou, Inigo Lezzi, Jean-Michel Bernard (105')
anno:
2005
Surreale, onirico divertente e spiazzante… “L’arte del sogno” – ultimo film del regista francese Michel Gondry, noto al grande pubblico per “Se mi lasci ti cancello” - si rivela opera interessante. La storia è quella del giovane Stéphane (Gaël Garcia Bernal) che, dopo una lunga permanenza all’estero, torna in Francia nell’appartamento di proprietà della madre (Miou-Miou). Il giovane, che avrebbe ambizioni artistiche, è spaesato, fa fatica con la lingua e, soprattutto, non capisce il mondo che lo circonda. La sua indole di sognatore, inoltre, lo porta a confondere i piani di realtà e fantasia: dovrà fare i conti con un improbabile inserimento sul posto di lavoro e soprattutto con una problematica educazione sentimentale vissuta nell’innamoramento per Stéphanie (Charlotte Gainsbourg). Il registro della commedia, narrata in parte in soggettiva ed in parte attraverso una sistematica presa di distanza dal personaggio principale, consente un tono di leggerezza, non privo però di spessore. Particolarmente indovinato il motivo ricorrente delle “mani” – richiamato dalla manualità dei vari compiti assegnati o auto assegnati al protagonista, dall’ossessione di avere mani gigantesche ma anche dalle stesse tecniche di animazione usate per scenografia - per rinviare ad un senso generale di inadeguatezza di Stéphane. Siamo dalle parti di “Amelie”, ma i toni restano decisamente più amari. Prodotto nel 2005, è stato presentato fuori concorso a Berlino nel 2006. Valutazione: fra tre e quattro pallini.