regia:
Catherine Hardwicke
Shohreh Aghdashloo, Keisha Castle-Hughes, Eriq Ebouaney, Ciarán Hinds, Oscar Isaac, Matt Patresi, Ted Rusoff (90')
anno:
2006
Il percorso che precede di circa una anno la nascita di Gesù e con la realizzazione della profezia (leit-motiv del film) si conclude: “Nativity” è la rappresentazione di questo cammino fondamentale, richiamato dai “viaggi” che intorno ad esso si dipanano, dalla visita di Maria alla cugina Elisabetta, a quello dei Magi, a quello decisivo per il Censimento verso Betlemme. Questo simbolismo scoperto ed esplicito, di immediata comprensione, ci è parsa la cifra stilistica più evidente del film, che sembra volutamente girato in un linguaggio piano, privo di complicazioni, forse fin troppo: la televisività talvolta anche pubblicitaria (l’atmosfera diafana e tremolante del deserto, gli stessi Magi troppo simili a quelli dei torroncini nostrani, il presepe con pastori, bue ed asinello illuminati da troppo opportuni faretti…), rende la visione didascalica e fedele, ma poco cinematografica. Bambini e ragazzi, insieme ai cuori giovani che battono dentro gli adulti, seguono con vera trepidazione la vicenda e ricordano episodi forse dimenticati delle Scritture, in un’atmosfera certamente edificante, percorsa dalle inquietudini di una umanissima Maria; tuttavia all’uscita dalla sala prevale la sensazione di aver visitato una sorta di tradizionale Presepe vivente, bello ma poco stimolante.