regia:
Carlos Sorin
Juan Villegas, Walter Donado, Rosa Valsecchi, Mariola Diaz, Sabino Morales, Claudina Fazzini, Gregorio. (96’)
anno:
2004
Dopo vent’anni passati accanto ad una pompa di benzina, a seguito del licenziamento, il maturo Juan si è adattato a vendere coltelli e a vivere presso la figlia. Un giorno entra in possesso di un bellissimo cane della razza argentina “Dogo”. È l’inizio di una nuova vita… Il regista Carlos Sorin (La pelicula del rey – 1986; Fergus O’Connel dentista in Patagonia – 1989; Piccole Storie – 2002), dopo una lunga parentesi legata alla regia pubblicitaria, ritorna al grande schermo con il suo stile personalissimo legato a storie marginali di personaggi ai limiti della società. Che quella del “limite” sia una scelta poetica, oltre che estetica, emerge anche dalla continua volontà di girare in Patagonia, margine estremo dell’America Latina, quasi un “non luogo” caratterizzato da paesaggi amplissimi e minima densità di popolazione. La ricerca della “marginalità” si riflette nella discrezione delle scelte di linguaggio cinematografico, in bilico fra documentario e fiction e nel prediligere attori non professionisti presi fra le conoscenze private del regista. La parabola di amicizia fra l’uomo messo in un angolo dalla collettività e il cane di razza vezzeggiato e ammirato da tutti diventa metafora di un riscatto umano e sociale che, nel rapporto con l’“Altro” ritrova una possibilità per un’esistenza migliore.
