Dal grande classico del 1942 una nuova storia che prende l’avvio dal momento in cui, persa la madre, il piccolo cerbiatto viene preso sotto la protezione paterna. In effetti non si può definire un vero e proprio sequel, però, se guardiamo al risultato estetico, questo è fra i migliori “II” della factory Disney. Evitando le facili scopiazzature e “rinfrescando” la grafica originale a partire da scelte estetiche che rimandano alla delicata poesia di certi disegni cinesi (qui la mano felice è di Tyrus Wang), il cartoon si fa apprezzare dai più grandi – che vi ritroveranno l’ingenua fascinazione della fanciullezza – e naturalmente dai più piccini, sicuramente intrigati dai collaudati personaggi.
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