Poetico, grottesco, raffinato ed acuto. L'ultimo lavoro di Tim Burton, che ha meritato applausi a scena aperta alla 62.ma Mostra di Venezia, riprende lo stile e le tematiche di Nightmare Before Christmas (1993) dei mondi contrapposti e del rovesciamento per raccontare un'antica fiaba di origine russo-ebraica.
La tecnica dello stop-motion con pupazzi in plastilina permette al regista americano di raccontare la storia del giovane Victor (personaggio con le sembianze di Johnny Depp), prossimo alle nozze con l'amata Victoria, che per un'incauta promessa si trova sposato alla dolce Emily, una giovane zombie morta perché tradita dall'amore.
Il racconto gotico, da sempre nelle corde di Tim Burton (La fabbrica del cioccolato, Batman, Bettlejuice, Edward mani di forbice), permette all'autore di sviluppare i consueti toni sempre in equilibrio tra registro comico e drammatico, con utilizzo del volto di personaggi cameo (primo tra tutti Christopher Lee nei panni del vescovo) e citazioni cinematografiche dalla Silly Simphony del primo Walt Disney The Skeleton dance fino a Via col vento. C'è spazio anche per il volto e la voce della moglie di Tim Burton, Elena Bonham Carter e per Emily Watson, e perfino per il musicista Danny Elfman.
Lo spettacolo è di quelli che meritano...