regia:
Michael Haneke
Daniel Auteuil, Juliette Binoche, Maurice Benichou, Annie Girardot, Bernard Le Coq
anno:
2005
Haneke non si smentisce mai e con questo film conferma il tipo di cinema che ama fare, irriverente e spiazzante, dando vita a pellicole che si possono odiare profondamente o amare incondizionatamente. "Niente da nascondere" secondo noi appartiene alla seconda categoria per diversi motivi, primo fra tutti il raccontare sentimenti forti e contrastanti con estrema semplicità. La storia ha come protagonista un affermato conduttore televisivo francese George Laurent (l'eccezionale Auteuil) che vede trasformare la sua tranquilla vita di famiglia borghese in un inferno: qualcuno infatti gli recapita videocassette che lo riprendono nella quotidianeità accompagnate da macabri disegni. Comincia così un doloroso ritorno ad un passato rimosso con troppa facilità. E' un giallo a tutti gli effetti tranne che per un elemento, il ritmo narrativo che è lento, intimista, quasi sofferto e quindi privo di frenesia. Tutto sembra scorrere secondo le regole ma è solo un'impressione, tanto che il finale sembra non esistere. Gran parte della bellezza di questo film è merito della regia (premiata all'ultimo festival di Cannes), che fa un uso della camera assolutamente stilistico, con pochissimi movimenti sugli attori che rimangono protagonisti anche quando, e succede spesso, vengono ripresi di spalle. Con questa tipologia registica lo spettatore non si identifica nei personaggi, anzi se ne distacca volentieri, ma ha la sensazione di essere dietro la macchina da presa. E' una pellicola in cui i sentimenti e le reazioni sono volutamente trattenuti e che ci regala un inquietante interrogativo: quanto siamo bravi a sotterrare i nostri sensi di colpa? Il protagonista ci riesce molto bene. Ma non per sempre...