regia:
Kim Ki-Duk
Lee Uhl, Kwak Ji-Min, Seo Ming-Yung, Kwon Hyun-Min. (95’)
anno:
2004
Due giovani adolescenti intraprendono un’attività di prostituzione nella quale una intrattiene i clienti e l’altra si occupa della parte amministrativa. Quando la prima rimane coinvolta in un incidente mortale, la seconda si appropria della sua vita ed inizia ad incontrare i vecchi clienti dell’amica per restituire loro i soldi spesi. Dopo L’isola; Primavera, Estate, Autunno, Inverno e ancora Primavera; Ferro 3, il geniale regista coreano sforna un’ennesima pellicola (in verità sarebbe la terza in ordine cronologico dopo L’isola, ma da noi per esigenze legate alla distribuzione esce soltanto ora), che ricalca il solco della sua personale ricerca poetica sulle tracce del perdono, del rapporto conflittuale fra afflato di purezza e vuoto morale che caratterizzano la società post-moderna. Il tutto reso con le consuete sospensioni ed il ricorso a significativi simboli religiosi. • Orso d’Oro per la miglior Regia al 54° Festival del Cinema di Berlino (2004)