regia:
Álex de la Iglesia
Guillermo Toledo, Mónica Cervera, Luis Varela, Enrique Villén, Fernando Tejero, Javier Gutiérrez, Kira Miró, Rosario Pardo, Gracia Olayo (105')
anno:
2004
Rafael è un venditore raffinato, esigente ed inesorabile nel reparto femminile di un grande magazzino. Ma la sua professione non è solo un mezzo per guadagnarsi da vivere: è uno stile di vita, il suo credo le apparenze. Il suo reparto è un piccolo feudo, con i suoi vassalli e le sue conquiste, sia in termini di clienti che di donne (le altre commesse). In altre parole la sua vita è il grande magazzino, ed è anche la sua via per il successo. Ma come in tutte le storie di potere che si rispettino anche Rafael (Guillermo Toledo) ha il proprio antagonista pronto ad insidiare la sua supremazia, Don Antonio (Luis Varela). E come in tutti i conflitti degni di ogni tragedia ad un bel momento ci scappa il morto, e piano piano la vita di Rafael scivola in una spirale di follia e disperazione, mentre viene ricattato in maniera sempre più spietata da Lourdes (Monica Cervera), donna bruttina e complessata che rivela una personalità quanto meno sorprendente.
La nuova commedia di Alex de la Iglesia è completamente ambientata nel grande magazzino "Yeyo's", e cerca di immaginare come potrebbe essere la vita di qualcuno che decida di riporre le proprie speranze, conquiste e ambizioni in questo non-luogo dell'ordine e del buon gusto. De la Iglesia si riallaccia efficacemente alla convenzione hitchkockiana del thriller, soprattutto grazie a musica e piani sequenza. L'effetto, applicato ad un piccolo Macbeth da supermercato, è semplicemente irresistibile e si risolve in una pirotecnica girandola di grottesco e paradosso, conditi da un umorismo nero così puro e privo di compromessi come ormai siamo disabituati a vedere. Se a questo aggiungiamo una regia impeccabile ed un protagonista per cui è impossibile non avere simpatia nonostante la meschinità e la miopia, otteniamo un prodotto certamente godibile, anche se non per i palati più delicati. Degna di nota l'interpretazione di Monica Cervantes, ricca di quell'espressività e di mimica adatte a renderla la nemesi ideale per un esteta del consumismo come Rafael.
La curiosità: Il titolo originale (Crimen ferpecto) è un omaggio ad Asterix e gli allori di Cesare di Goscinny, in un cui un Obelix ubriaco ripeteva di continuo "ferpettamente!".
La frase: Questo è il mio mondo, la mia vera casa, il mio rifugio. Un luogo dove tutto è perfetto: la luce, la musica, i colori, il profumo...