Mario, single, trentenne geometra indietro con gli esami in architettura, sogna di aprire un locale con gli amici ma riceve una lettera di assunzione in Comune. Inizia il nuovo lavoro e si scontra con l'invidia e l'ottusitą del capo... Fortuitamente incontra l'amore ma... L'ultima opera, godibilissima, di Alessandro D'Alatri, nasconde un retrogusto amaro per nulla smorzato da un copione pił che brillante colorato da continue trovate sceniche azzeccatissime, e caratterizzato da inserti surreali (uno su tutti il sogno di Marco con i morti che ritornano in stile Quarto Stato ma qui in formazione bandistica alle prese con Celentano...); uso ironico della colonna sonora (simpatica l'alternanza fra suggestioni verdiane e mascagniane dal repertorio del melodramma italiano e pił secche ballate pop-blues a cura di Fabio Barovero, Roy Paci, Negramaro e Simone Fabbroni); alternanza fra pellicola e digitale. Fatta salva la storia d'amore fra i protagonisti (limpida e pulita), ne esce un ritratto mesto e sconsolato dell'Italia di oggi, in cui anche la pił tranquilla e solerte provincia (la storia si svolge a Cremona), sembra aver perso il candore virginale che fin troppo Cinema patinato le aveva attribuito. Fabio Volo si conferma capace, tutti da godere i cameo di Cochi Ponzoni e Arnoldo Foą.
