regia:
Robert Zemeckis
Tom Hanks, Leslie Zemeckis, Peter Scolari, Michael Jeter (99’)
anno:
2004
Una festa per gli occhi in un treno davvero polare
Il racconto - tratto da un libro dello scrittore Van Allsburg - prodotto, sceneggiato e diretto da Robert Zemeckis, rappresenta l’ultima frontiera del cinema digitale e si avvale di virtuosismi visivi notevolissimi: attraverso le tecniche del “Motion Capture” Tom Hanks ha impersonato ben cinque personaggi (il controllore, il piccolo protagonista, Babbo Natale, il vagabondo e il padre del bimbo). Grande suggestione anche nella colonna sonora, un cocktail di motivi che ripercorre in un gioco di rimandi tutta la cultura natalizia americana. Veniamo però alle perplessità. Una storia di Natale (…ma perché la N maiuscola…?) che ha per protagonista un bambino (con la b rigorosamente minuscola) alle soglie della frontiera che potrebbe aprirgli i confini di un territorio privo di magia: il tempo in cui la notte di Natale non gli sembrerà più illuminata dalla presenza che dà senso alla festa, quella di Babbo Natale. Nella fatidica notte, quindi, parte una fantasmagorica avventura, stupefacente nella realizzazione degli effetti, sospesa tra sogno, immaginazione e realtà, che comprende tutti i “topoi” del pluricitato “spirito natalizio” già conosciiuti attraverso gli ultimi vent’anni di spot pubblicitari stagionali: il treno nella notte nevosa e solitaria, il Polo Nord abitato dagli elfi aiutanti, le renne volanti che trainano la slitta con i campanellini, il grandissimo abete con le luci da accendere nella notte del 24, il mitico sacco rosso dei regali impacchettati come nei centri commerciali ed infine la visione epifanica e trionfale della personificazione stessa della festa, un classico Babbo Natale. E poi i bambini: non gruppo, ma individualità di tipi fissi, compresa la bimba co-protagonista di colore, il bambino del quartiere povero, autoemarginato in un buio scompartimento a parte, dove non c’è lo spettacolo dei camerieri col cioccolato in tazza… Cosa sanno questi bambini del Natale e, soprattutto, cosa cercano in questo viaggio? Facile: il Natale è “la festa più bella dell’anno” , perché tutti si scambiano i regali, dove “si sente lo spirito natalizio”… Cercano la conferma dell’esistenza di Babbo Natale: vogliono “vedere per credere”. Non si sa “perché” c’è la festa, perché si accendono le luci, che senso ha farsi regali, cosa significano tutti questi simboli… Ma non importa: quel che conta è che tutta la “macchina” del Natale esista davvero e continui ad andare come un treno, appunto, in cui si sale con un biglietto che conterrà, alla fine del viaggio, un insegnamento condensato per ciascun bambino, perché diventi una “guida” capace, oppure uno che “crede”, non importa in cosa o perché, o uno che “si fida” degli altri per migliorare il suo stato di povertà… Una morale spicciola, come un bigliettino dei Baci Perugina... Alla faccia di e in barba alla nostra civiltà dalle radici cristiane…A proposito, quando è nato Gesù….?
Nadia Ciambrignoni
Valutazione: 4 stelle per la tecnica; quasi 2 stelle per l’inconsistenza tematica: in media (circa) tre stelle.
Nota del Coordinatore del Circuito - una tirata d'orecchi agli autori cui non so rinunciare: quando il treno si lancia senza freni su una discesa con pendenza del 99% chi "utilizza le ultime frontiere del digitale" dovrebbe sapere che il pendio ha una inclinazione di soli 45°... non è quindi ciò che viene rappresentato come un precipizio! Ma gli svarioni, se riguardano conoscenze scientifiche, non destano grande attenzione.