regia:
François Ozon
Valeria Bruni-Tedeschi, Stéphane Freiss, Françoise Fabian, Michael Lonsdale, Géraldine Pailhas (90').
anno:
2004
Gilles e Marion, coppia sui 35-40 anni: cinque tappe del loro percorso di vita. Dall’acclamato regista di Les amants criminels e Gocce d’acqua su pietre roventi, una mesta osservazione sulle dinamiche, le personalità, le complessità che intervengono all’interno di un rapporto di coppia che si interrompe, senza peraltro emettere giudizi finali o facili soluzioni. La stessa scansione in blocchi narrativi conchiusi suggerisce una partecipazione attiva dello spettatore al quale, continuamente, il regista “lancia la palla”, lasciandogli piena libertà di interpretazione. Tuttavia colpisce di questo lavoro il pessimismo, la visione totalmente tragica e senza speranza che l’autore (anche della sceneggiatura) ha della coppia in questione; sembra quasi che ogni gesto, ogni parola, ogni scelta abbia in sé, già dall’inizio, il germe della sconfitta (e non a caso alla fine/inizio troviamo i due protagonisti che si incontrano grazie alla conclusione delle precedenti relazioni). A spiazzare ancora di più la scelta fin troppo caustica di far anticipare ogni sequenza da una canzone d’amore dal melanconico repertorio italiano degli anni ’60 (Tenco, Bobby Solo, Paolo Conte, Nico Fidenco, Wilma Goich). Quasi documentaristica l’estetica della fotografia che si evolve a ritroso dai toni freddi dei primi capitoli a quelli fin troppo caldi dell’ultimo. Colpisce la bravura dei due interpreti principali; la nostra Valeria Bruni-Tedeschi, sensuale, commovente, sempre in bilico tra fragilità e determinazione e l’intenso, indeciso, narcisista Stéphane Freiss.