regia:
Christophe Barratier
Gérard Jugnot, François Berléand, Jean-Baptiste Maunier, Jacques Perrin, Kad Merad, Marie Bunel, Philippe Du Janerand (95')
anno:
2004
1949. La storia di Clement Mathieu, sorvegliante di una casa di rieducazione e musicista "fallito", che attraverso la musica riesce a recuperare un gruppo di delinquentelli, è una sorta di "attimo fuggente" francese, tutto narrato in flashback. Il racconto - ispirato ad un altro film francese del 1945, "La Cage aux rossignols" di Jean Dreville - procede in modo scorrevole, senza eccessi di sentimentalismo (tentazione facile in casi analoghi); i dialoghi sono ben scritti, i personaggi sono credibili, cosa non da poco per un'opera prima di cui il regista è anche autore della sceneggiatura e delle musiche. Spicca l'interpretazione di Gerard Jugnot, goffo, affettuoso, irridente, a tratti insicuro maestro alle prese con la scommessa educativa... Purtroppo, però, nulla di nuovo sotto il sole: lo sviluppo drammatico è molto simile a quello di tutti gli altri film di analoga tematica e le ragioni del protagonista sono troppo scontate per non essere condivise: è l'educazione repressiva a creare mostri, la fiducia libera l'arte e i sentimenti. Un prodotto discreto per ragazzi e per educatori che vogliono "tirarsi su".