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IL MIRACOLO DI BERNA

regia: SONKE WORTMANN
LOUIS KLAMROTH- MATTHIAS LUBANSKI, PETER LOHMEYER - RICHARD LUBANSKI, LUCAS GREGOROWICZ - PAUL ACKERMANN, KATHARINA WACKERNAGEL - ANNETTE ACKERMANN
anno: 2003


Trama
Nell'estate del 1954 l'Unione Sovietica sta rilasciando i prigionieri di guerra. Tra loro c'è il padre di Mathias, un ragazzino di dodici anni che vive, assiene alla madre e alla sorella, in una tranquilla cittadina mineraria della Germania dell'Ovest. Mathias è diventato la mascotte del giocatore di calcio Helmut Rahn, che per lui è come un nuovo padre. Il ritorno del genitore sconvolge il delicato equilibrio raggiunto. Dopo anni di prigionia, il padre non riesce ad adattarsi alla vita civile e tenta di sfogarsi maltrattando la propria famiglia. Il calcio, che appassiona suo figlio è per lui solo una perdita di tempo. Al miracolo della vittoria della squadra tedesca alla Coppa del Mondo a Berna - è questo " il miracolo di Berna" - si accompagna quello compiuto dalla forza vitale del bambino.

Critica

"Il miracolo di Berna si concretizzò il 7 luglio del 1954 durante la finale dei campionati mondiali di calcio. (...) Questa partita, che contiene e influenza i destini di una famiglia e di una giovane coppia, viene raccontata con sapiente sobrietà ne 'Il miracolo di Berna' di Sönke Wortmann dramma sportivo abitato da facce sincere, lancinanti sensi di colpa e riprese a pelo d'erba di grande impatto visivo. Più epico che retorico. Didascalia finale malinconica: gli undici uomini del miracolo non giocarono più insieme." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 11 giugno 2004)

"Vincitore di due premi del pubblico, nel 2003 al Festival di Locarno, quest'anno al German Film Festival, questo film apparentemente sul calcio, in realtà parla di tante cose. Dell'amore tra padri e figli. Del rendiconto col passato, che in Germania non si passa, come dice lo slogan. E dell'assunto: non giudicare chi cade, perché non sai quale peso sia caduto. (...) Interessante sport-mélo, grigio nella prima parte, solare alla fine." (Cinzia Romani, 'Il Giornale', 11 giugno 2004)

"Per quanto preoccupati di prendere le distanza da interpretazioni revanchiste, gli artefici del film restano in effetti prigionieri dello stesso spirito che fece allora titolare i giornali 'Siamo tornati'. E anche questo come altri film sportivi ('Momenti di gloria') cade vittima della semplificazione nazionalista." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 11 giugno 2004)

"In un certo senso, data la miseria del repertorio, 'Il miracolo di Berna' andrà inserito nel cinema sul calcio, anche se Sönke Wortmann si prende ampia facoltà di metafora sulla ricostruzione della Germania anno zero. (...) A patto di non dargli significati altri ma di limitarsi al lessico familiare (la moglie, l'altro figlio comunista d.o.c., la sorella in amore), il film, best seller tedesco, ha il target nazionalista enfatico con stile buonista parrocchiale." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 12 giugno 2004)

"Molta retorica patetica, molti scontri familiari facili, delle lunghe digressioni calcistiche che forse, se informate degli eventi di quegli anni, possono interessare le platee tedesche. Le nostre no." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 11 giugno 2004)


Note
- IL FILM E' STATO REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DELL'ADIDAS. - PREMIO DEL PUBBLICO A FESTIVAL DI LOCARNO 2003. - PREMIO DEL PUBBLICO AL GERMAN FILM FESTIVAL 2004.

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