Il film, notevole per spessore ed eleganza, è l’unico ad aver rappresentato il nostro paese al festival di Cannes del 2004. Uscito nelle sale all’inizio della stagione 2004-2005, non ha avuto il risalto che pur meriterebbe. La storia è quella di un “contabile” della mafia, Titta Di Girolamo, condannato per uno “sgarro” a condurre una sorta di non-vita in un albergo in Svizzera, con il solo compito di ricevere una volta al mese una valigia di soldi e di versarne il contenuto su un conto in una Banca… Tutto si sussegue con ritmo rallentato, dilatando piccoli ed insignificanti eventi, con un sonoro sordo e attutito, apparentemente in una stasi senza scosse. Ogni palpito di vita sembra spegnersi nella ripetitività, narrata in soggettiva, di un’esistenza assente. Lo spazio e il tempo avvolgono il protagonista senza coinvolgerlo in cambiamenti o emozioni finché un improvviso colpo di coda vitale lo riscatta verso uno struggente finale. Un noir italiano di rara intensità, in cui sin dalla sequenza dei titoli di testa la colonna sonora “dialoga” con le inquadrature per costituire percorsi di senso (magistrale la scena dell’incidente automobilistico).
Trama: Un misterioso personaggio, Titta Di Girolamo, vive da otto anni in un albergo di una cittadina della Svizzera italiana. E' un uomo distinto e ben vestito, la cui vita sembra svolgersi tra la hall e il bar dell'albergo. Ma Titta è in attesa che accada qualcosa...
Critica "Unico film italiano in concorso a Cannes, 'Le conseguenze dell'amore' conferma le qualità di Paolo Sorrentino scoperte con il notevolissimo 'L'uomo in più'. Una capacità davvero fuori del comune nel modellare personaggi, caratteri, destini. Il gusto del paradosso e della scrittura, un gusto così spiccato che rischia quasi di prendergli la mano. L'arte di concentrare un paese, un'epoca, una temperatura morale, in un pugno di ambienti e di personaggi. Stavolta però sullo schermo non scorrono due vite parallele, ma un'esistenza bloccata che grazie a un incontro potrebbe riaprirsi, scorrere, spezzare il circolo vizioso in cui è rinchiusa." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 14 maggio 2004)
"Quello di Paolo Sorrentino è un film sussurrato, borbottato, sconsigliabile ai duri d'orecchio. Anche i colpi di pistola risuonano ovattati. Dopo la remota stagione del teatro del silenzio, siamo arrivati al cinema del silenziatore? Il tutto induce ammirazione e rispetto per la rigorosa tenuta di gara del promettente regista, ma la nostra partecipazione al dramma del protagonista è scarsa. È arduo seguire un racconto intessuto di pause, tempi morti, primi piani del protagonista con calo della palpebra con il rischio che gli succeda come a Mastroianni. (...) C'è da chiedersi quante possibilità ha questo giovane film italiano di uscire da Cannes con un premio. Viene perfino il sospetto che sia stato preferito ad altri perché meno competitivo, visto che per esempio Penelope Cruz ('Non ti muovere') avrebbe posto una forte candidatura come migliore attrice. Sta comunque di fatto che 'Le conseguenze dell'amore' si presenterà in giudizio senza l'avvocato perché il Festival non ha messo neanche un italiano fra i nove membri della giuria. Per rispondere alla discriminazione, l'unica mossa seria sarebbe depennare i francesi dalla giuria di Venezia." (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 14 maggio 2004)
Note: UNICO FILM ITALIANO PRESENTATO IN CONCORSO AL 57MO FESTIVAL DI CANNES (2004). - RIPRESE EFFETTUATE A NAPOLI IN UN HOTEL PRESSO LA STAZIONE, A CASERTA IN UN CEMENTIFICIO, IN UNA CAVA E IN UN PARCHEGGIO SOTTO LA REGGIA, A TREVISO E IN SVIZZERA.
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