regia:
Walter Salles
Gael García Bernal, Rodrigo De la Serna, Mia Maestro (126')
anno:
2004
Il regista del premio Oscar "Central do Brasil" ci regala un film decisamente bello sul giovane Ernesto Guevara (prima di diventare il "Che") in viaggio attraverso il Sud America. Più che la cronaca di un viaggio, si racconta del passaggio all'età adulta che qui avviene attraverso il confronto con l'ingiustizia; ma soprattutto il film è il racconto di uno sguardo: quello del ricordo dell'amico e compagno di viaggio Alberto Granado su cui si chiude la pellicola. Gli occhi della memoria, si sa, attenuano o affrescano gli eventi passati. E qui sta il nesso e la verosimiglianza di una storia altrimenti troppo agiografica, che attraversa gli elementi della terra, fatta di fango e polvere che i due giovani dovranno assaggiare nelle varie cadute dalla moto, dell'acqua (che separa e che unisce nella nuotata finale del "Che"), e dell'aria (l'aereo su cui salirà solo il giovane Guevara è evidentemente cronaca e metafora allo stesso tempo).