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BORD DE MER - IN RIVA AL MARE

regia: JULIE LOPES-CURVAL
BULLE OGIER (ROSE); LUDMILA MIKAEL (ANNE); HELENE FILLIERES (MARIE); JONATHAN ZACCAI (PAUL); PATRICK LIZANA (ALBERT)
anno: 2002


Trama
Cayeux, cittadina di mare con un'immensa spiaggia sassosa. D'inverno il paesaggio è lunare, l'estate una folla di vacanzieri si ritrovano sulla spiaggia, contornata da piccole cabine colorate che donano un'aria festosa. In fondo alla spiaggia c'è una fabbrica di trattamento dei sassi, dove lavora Marie, una bella ragazza. Paul, il suo fidanzato, che d'inverno lavora in una drogheria e d'estate fa il bagnino, è preoccupato per sua madre Rose, che sperpera la pensione nelle slot machines, e non comprende l'indole sognatrice di Marie, soffocandola col suo amore maldestro. Un malessere indicibile stordisce progressivamente Marie, i vacanzieri che incrocia alla fine della stagione le ricordano che i suoi sogni di gioventù sono andati. Partire, cambiare vita... Albert, il giovane proprietario della fabbrica, con la sua bella macchina sportiva, ha tutti i tratti del principe azzurro.

Critica
"Elegante, rarefatto, largamente basato sul non-detto, a tratti un poco esangue. Uno studio d'ambiente premiato con la Caméra d'or a Cannes 2002. Anche se all'esordiente Julie Lopes Curval, 28 anni allora, avrebbe giovato una punta di durezza in più".
(Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 20 giugno 2003)


" 'Attenzione, fragile' bisognerebbe scrivere sulle scatole del film 'Bord de mer' (In riva al mare) riservato a palati fini. Premiato a Cannes con la 'Caméra d'or', porta la firma di Julie Lopes Curval, giovane scrittrice e teatrante. (...) Memorabile la scena del tentato suicidio, quando marcia decisa verso il mare e viene fermata in extremis. Delicato, minimalista, quasi reticente, il film finisce con la bandiera rossa che vieta il bagno per la presenza di uno squalo".
(Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 21 giugno 2003)

"Premio per la migliore opera prima a Cannes 2001, una cronaca corale di piccola gente prigioniera di un piccolo mondo protettivo quanto soffocante. C'è anche un tocco di surrealismo e, se la realizzazione è povera di sorprese, l'atmosfera non lascia indifferenti".
(Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 21 giugno 2003)

Note
PREMIO CAMERA D'OR AL FESTIVAL DI CANNES 2002

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