regia:
Clint Eastwood
Sean Penn, Tim Robbins, Kevin Bacon, Laurence Fishburne, Marcia Gay Harden, Laura Linney (137')
anno:
2003
Eastwood porta sullo schermo un altro thriller: dopo "Debito di sangue" è ora la volta di "La morte non dimentica" di Dennis Lehane e, per l'occasione, si permette di cimentarsi anche come compositore della musica, orchestrata poi addirittura dalla Boston Symphony Orchestra: il risultato dell'intera operazione è di quelli che meritano l'attenzione di pubblico e critica. La storia è quella di tre amici d'infanzia che, separati dopo che uno di loro è stato sequestrato da due pedofili, si ritrovano adulti di fronte ad un terribile delitto: uno dei tre è il poliziotto, il secondo è il padre della vittima, il terzo è il probabile colpevole... I toni si dispiegano cupi e dolenti, sospesi tra nichilismo epico e tragedia. Il racconto, a tratti algido a tratti accorato nel dolore, ora accelera ora dilata i suoi ritmi, come in uno spartito in cui tanti sono gli elementi da accordare: l'indagine si sviluppa così attorno al tema dominante dell'infanzia violata per costruire un percorso sull'identità incompiuta, sul tradimento degli affetti, sulla violenza dei padri destinata a ripetersi nei figli. Su tutto emerge un senso dell'orrore che viene da dentro, da quell'innocenza negata -e non solo dalla pedofilia- ingoiata in un buco nero, come il tombino (esca cinematografica di senso) in cui finiscono le palline da hockey dei bambini all'inizio del film.