regia:
Lee Chang-Dong
Sol Kyung-Gu, Moon So-Ri, Ahn Nae-Sang, Ryoo Seung-Wan, Chu Gui-Jeong, Sohn Byung-Ho. (132’)
anno:
2002
Ritardato mentale, esce di prigione dopo aver scontato due anni per aver provocato, alla guida ubriaco e senza patente, la morte di una persona. Quando cerca di porgere le sue scuse alla famiglia si innamora della figlia della vittima, che, colpita da un ictus cerebrale è costretta a vivere su una sedia a rotelle. Per il gran coraggio mostrato nell’affrontare un tema scomodo come quello dell’amore, anche fisico, fra menomati, senza indurre a pietismi o sentimentalismi in agguato dietro l’angolo, il coreano Lee Chang-Dong si è meritato una valanga di premi alla penultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, tutti ben meritati. Colpisce diritto allo stomaco e al cuore dello spettatore, per la durezza delle immagini mostrate, e, allo stesso tempo solletica la mente proponendo soluzioni visive surreali e riflessioni alte sull’Amore, la Bellezza, la Poesia.
Presentato alla 59a edizione (2002) della Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia · Premio Speciale per la Regia a Lee Chang-Dong, · Premio M.Mastroianni per giovane attore/attrice emergente a Moon So-Ri, · Premio della Critica Internazionale, · Premio FIPRESCI, · Premio SIGNIS (World Catholic Association for Communication), · Premio Cinemavvenire