Champion è un piccolo orfano che abita con la nonna, Madame Souza. Il ragazzino è sempre triste, solitario e niente, neanche il dono di un cucciolo, sembra destarlo dalla sua apatia, finchè la nonna non scopre la sua passione per la bicicletta... Insieme iniziano uno sfiancante allenamento che per anni dovrà prepararlo al Tour de France. Quando, infine, vi partecipa, viene rapito da due misteriosi individui. La nonna e il fedele cane si mettono sulle sue tracce per salvarlo... Presentato con successo alle ultime edizioni dei Festivals di Cannes, Annency e Pesaro, Appuntamento a Belleville è un gustoso film di animazione molto europeo che nulla ha da invidiare alle megaproduzioni d'oltroceano o nipponiche, ma del resto, la Francia, già da diversi anni è il maggior produttore europeo in fatto di "cartoni animati". Animazione tradizionale (fondali dipinti, evidenti tratti a matita ed "acquerellature", si sposano alle recenti tecnologie della grafica tridimensionale. Pregevole lo stile retrò molto anni '50 con un pizzico di futurismo. Grandissima cura posta alle maschere dei personaggi, anche i minori e persino le "comparse", tutto è frutto di un accurato studio sulle fisionomie-tipo e le caricature di personaggi famosi (Fausto Coppi, Charles De Gaulle, Jacques Tati, Fred Astaire, Josephine Baker e tanti altri, tutti da scoprire). Forse i più piccoli si annoieranno un poco (del resto il film non è pensato totalmente per loro), per quasi assenza di dialoghi e canzoncine accattivanti stile Disney. L'umorismo è quello perfido e cattivo di chi mette alla berlina vizi e manie pubbliche di due popoli; quello francese e quello americano (quest'ultimo, peraltro ne esce decisamente peggio). Nè la componente drammatica viene punto addolcita: la povertà fisica e morale è mostrata senza giri di parole, si assiste ad un brutale omicidio a sangue freddo... Sono gli adulti quelli che apprezzano la genialità di questa piccola grande opera; quelli che possono divertirsi nel ricercare volti, situazioni tipo, maschere e caricature della realtà e dei ricordi (strepitosa, in questo senso, la sequenza d'inizio, quasi un "documento" degli anni '30). Che dire poi dell'invenzione del trio di vecchiette, quelle "Tripplettes de Belleville" che prestano il nome al titolo originale? Semplicemente strepitose!