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TERAPIA D'URTO

regia: PETER SEGAL
JACK NICHOLSON ADAM SANDLER MARISA TOMEI LUIS GUZMAN JOHN TURTURRO
anno: 2003


Dave Buznik è un mite uomo d'affari che, in seguito ad uno spiacevole equivoco a bordo di un aereo, viene scambiato dal giudice Daniels per una persona irascibile e per questo condannato a seguire un programma per la gestione della rabbia organizzato dal dottor Buddy Rydell. L'approccio del rude dottore alla terapia sconcerta il povero Dave che, per sua sfortuna, si trova coinvolto in un altro incidente e per questo condannato ad intensificare le cure per evitare di finire in prigione. Per questo Buddy decide di trasferirsi in casa del manager. Ma quando i modi del medico sembrano travolgere il suo mondo di certezze e la sua sfera di affetti, Dave deve scegliere se tornare di nuovo a rifugiarsi nel suo guscio oppure se difendere la sua vita con le unghie e con i denti.
Critica "L'inizio della commedia 'Terapia d'urto' di Peter Segal è scoppiettante, con Sandler che viene fantozzianamente tartassato come fosse il capro espiatorio di una nazione ancora traumatizzata dall'11 settembre. Ma quando pensi di avere di fronte degli autori hollywoodiani elegantemente sarcastici, ecco entrare in scena Jack Nicholson e tutto si perde in un prevedibile buddy movie all'insegna del politicamente corretto. Guai a cercare una comicità adulta. Sandler e Nicholson puntano su gag terribilmente innocue. Il finale, poi, cita espressamente il complottistico 'The Game' di David Fincher, che già non era un film particolarmente intelligente. Comparsate illustri di John McEnroe e Rudolph Giuliani. Sandler è abbonato a personaggi rabbiosi, da 'Waterboy' a 'Punch Drunk Love', la sua migliore prova d'attore grazie alla regia di Paul Thomas Anderson". (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 14 giugno 2003)

"L'irascibilità come il tabagismo e l'alcolismo, da doversi curare? Sembra di sì, almeno a credere da questa spassosa commedia americana diretta da uno specialista del genere, Peter Segal, il regista di una delle tre 'Pallottole spuntate' con Lesile Nielsen e della 'Famiglia del professore Matto', con Eddie Murphy (...) Sorprese buffe, caricature, satire, in più momenti anche farse. Con un susseguirsi di trovate che non si ferma mai. Ancora una esplosione di risate. Prima che la stagione finisca". (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 13 giugno 2003)

"Paradossale e incredibile nello spunto e negli sviluppi, 'Terapia d'urto' assomma vicende bislacche e quasi sempre irresistibili con un gran finale allo 'Yankee Stadium' che come deus ex machina tira in ballo l'ex sindaco Giuliani. Ma l'allegro copione scritto da David Dorfman per la regia furbacchiona di Segal si basa sulla constatazione, purtroppo molto seria, che spesso la mitezza apparente è solo una maschera dell'aggressività". (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 14 giugno 2003)

"Il pubblico americano, che ha fatto di 'Terapia d'urto' un hit da cassetta, ha gradito; però il risultato è al di sotto delle possibilità. Se di recente avevamo trovato Jack e Adam in pieno tentativo di autorinnovamento, qui si accontentano entrambi di raschiare i rispettivi repertori, ai limiti dell'autocaricatura. Sotto al direzione di uno yes-man che si guarda bene dal mischiarsi nella faccenda, eseguono il numero al minimo dell'impegno sindacale: più simpatico il giovane, un po' irritante il veterano nel suo continuo strizzar d'occhio e inarcare le sopracciglia. Anziché disegnare una progressione drammatica, la commedia compila un'antologia di gag dando la sensazione di non saper bene dove andrà a parare. Divertenti le comparsate dell'ex-sindaco di New York Giuliani e del tennista McEnroe, nella parte di se stessi". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 14 giugno 2003)

da www.cinematografo.it

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