regia:
Tom Shadyac
Jim Carrey, Jennifer Aniston, Morgan Freeman, Lisa Ann Walter, Mark Adair-Rios, Hailey Anderson, Sydney Anderson, Catherine Bell (101')
anno:
2003
Reporter televisivo scontento della vita e del lavoro se la prende con Dio, schernendo le Sue divine capacità e Dio risponde donandogli i Suoi poteri per una settimana e lo sfida a farsi carico di tutto il lavoro divino per vedere se riuscirà a fare meglio di Lui. Tom Shadyac e Jim Carrey tornano insieme dai tempi di Ace Ventura e, per l’occasione, utilizzano un plot che sembra uscito dal cassetto di un collega minore di Frank Capra. Umorismo a buon mercato un po’ scontato, varie gag di sicura efficacia, edificante happy end, ne hanno decretato il trionfo ai botteghini d’America, superando Matrix Reloaded. Divertente, ma Jim Carrey ci piaceva di più in The Truman Show.
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(Bruce Almighty)
La commedia, ispirata al sottogenere americano del cosiddetto "cinema trascendente" -di cui "La vita è meravigliosa" di Frank Capra, esplicitamente citato nella pellicola di Shadyac, è uno degli esempi più nobili e noti-, appare decisamente al di sotto dei prototipi di riferimento. Resta una buona vis comica di Jim Carrey, più ispirata nella prima parte, con una conclusione troppo mielosa e non abbastanza demenziale per essere interessante. Il testo vede il protagonista, giornalista di secondo piano che aspirerebbe a fare l'anchorman, dopo aver avuto in dono l'onnipotenza, accontentarsi di essere se stesso ed accettare un ruolo subalterno in redazione, nella consapevolezza che anche il far sorridere la gente con i suoi servizi di colore può essere importante. Rassegnazione verniciata di saggezza? Chiara, a livello di sottotesto, l'allusione all'esperienza dello stesso Carrey che, deluso dagli esiti dei recenti film "impegnati", sembra tornare agli Ace Ventura... Ma noi preferivamo il Truman Show, ché ci provocava a pensare.
