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SPIRIT - CAVALLO SELVAGGIO

regia: Kelly Asbury, Lorna Cook
Animazione
anno: 2002


Stallone del selvaggio West conosce la prigionia degli uomini bianchi e si da alla fuga in compagnia di un piccolo pellerossa. Apologo politicamente corretto sulla tolleranza, il rispetto della natura, l’anelito di libertà, contrapposti alla cieca malvagità dell’uomo moderno e del suo “progresso”. Alle spalle della Dreamworks che realizza il tutto c’è Steven Spielberg e si vede! Molto intrigante la scelta di non antropomorfizzare troppo gli animali e di coniugare il tradizionale disegno a mano con le tecnologie più innovative dell’animazione in digitale. Musiche di Hans Zimmer (Il re leone, Il Principe d’Egitto) cantate nell’originale da Bryan Adams e nella versione italiana da Zucchero.

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Spirit è uno splendido stallone che vive allo stato brado nella sterminata frontiera americana. Un giorno il cavallo si trova per la prima volta a contatto con un uomo e, pur conservando la sua libertà, sviluppa un profondo rapporto di amicizia con Piccolo Fiume, un giovane guerriero della tribù dei Lakota. Seguendo il capo indiano nella parabola che farà di lui uno dei più grandi eroi del west, Spirit incontrerà anche l'amore della bellissima puledra Pioggia.
Critica "'Spirit' è epica fatta di silenzi, rumori di zoccoli, nitriti, galoppate, maestose cascate. Bellissimo. E vibra in ogni immagine il ricordo del Jack London di 'Zanna bianca'. La menzogna del politicamente corretto può infastidire i grandi, ma i molto piccoli proveranno un piacere raro di questi tempi. Nell'edizione italiana, Zucchero sostituisce Brian Adams nelle ballate che accompagnano le meravigliose immagini. Nel cambio, per una volta, ci abbiamo guadagnato. (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 20 dicembre 2002)

"Di una semplicità ai limiti del semplicismo, un cartoon talmente pensato per il pubblico infantile da escludere gli adulti. Poiché il protagonista non può parlare, provvedono a dargli voce le (troppe) canzoni di Bryan Adams". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 20 dicembre 2002)

"Nello splendore di panorami mozzafiato esaltati dal formato Cinemascope, la DreamWorks segna una tappa importante nel 'tradigital', ovvero nella miscela tra animazione tradizionale a 2D e quella digitale tridimensionale. Gli animatori hanno fatto un lavoro straordinario nel restituire i movimenti e le espressioni dei cavalli, gli animali forse più difficili da animare, anche perché Spirit e i suoi simili non parlano, ma la loro espressività vale più di qualsiasi discorso". (Fabrizio Liberti, 'Film Tv', 5 gennaio 2003)

"Tra Furia-cavallo-del-west e Bonanza c'è Spirit, splendido mustang di cartoone uscito dal branco per sfidare col marchio Dreamworks (Spielberg) la Disney nella guerra degli incassi natalizi. (...) Tagliati con l'accetta i ruoli del Bene e del Male, il cartoon va al galoppo in controtendenza rispetto alle tradizionali scelte Disney: forse per aumentare l'età della platea, forse per distinguersi artisticamente, gli sceneggiatori hanno scelto di non dare la parola agli animali, che hanno espressioni umane e, nel caso del cavalli, nitriscono dal primo all'ultimo fotogramma, mentre a una voce fuori campo e alle canzoni di Bryan Adams viene affidato il compito di una narrazione indiretta delle emozioni e dei pensieri. Non è poco". (Silvio Danese, 'Il Giorno', 20 dicembre 2002)

Note NELLA VERSIONE ORIGINALE IL NARRATORE E' MATT DAMON. LA COLONNA SONORA ITALIANA E' INTERPRETATA DA ZUCCHERO. PRESENTATO FUORI CONCORSO AL FESTIVAL DI CANNES 2002. CANDIDATO AGLI OSCAR 2003 COME MIGLIOR FILM DI ANIMAZIONE

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