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IL GRANDE DITTATORE

regia: CHARLES CHAPLIN

anno: 1940


Un barbiere ebreo che in seguito a ferite riportate nella guerra mondiale del 1915-18 aveva perso la memoria, dopo molti anni di degenza in un ospedale ritorna nella sua città in Germania dove riapre il suo negozio. Egli capita però in un periodo in cui il dittatore che governa il Paese, ha iniziato una feroce lotta contro gli ebrei ed il malcapitato deve subire una marea di soprusi. Aiutato da una povera fanciulla sua correligionaria per la quale nutre dei sentimenti di affetto, egli fa subire spesso ai ridicoli ed inumani sgherri del dittatore - il quale viene tratteggiato con sapida caricatura - dei gustosi smacchi.
Critica "Torna il gran film antinazista che negli Usa isolazionisti e ancora assai morbidi col Terzo Reich nessuno voleva fare, vuoi per connivenza, vuoi per non peggiorare la situazione degli ebrei (questa era la scusa 'nobile'), vuoi per il timore di un fiasco al botteghino (fu invece fra i massimi successi di Chaplin, che finanziò tutto di tasca propria girando e rigirando per quasi due anni, da inguaribile perfezionista). (...). Da vedere e rivedere, magari con i bambini. Spiegando loro chi c'era dietro Hynkel, dittatore coi baffetti, e chi era Benzino Napaloni, dittatore mangiaspaghetti con moglie impresentabile. Perché quel film parla anche di noi". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 20 dicembre 2002)

"Ritorna, in copia integrale, il morso di satira del grande Chaplin alle dittature europee che trascinarono il mondo in guerra. (...) La memorabile scena del mappamondo basta a far tornare la voglia di vederlo in dimensioni extra-large. La destra lo tacciò di comunismo, la sinistra di superficialità. Ai posteri l'ardua sentenza. E i posteri siamo noi". (Alessio Guzzano, 'City', 10 gennaio 2002)

da www.cinematografo.it

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