Elling e Kjell Bjarne hanno passato gli ultimi due anni chiusi in un istituto per malati di mente. Ora che sono fuori stanno cercando di vivere la loro vita come persone normali anche se Elling scrive poesie e le nasconde nelle confezioni di crauti al supermercato aspettando che prima o poi qualcuno le legga, e Kjell Bjarne è fissato con le donne.
La Critica "Privo di sentimentalismi e ricco di sentimenti, il film non solo è una curata descrizione della post-nevrosi, ma anche una commedia che, grazie a due attori superlativi, recapita in platea una parola di speranza, veicolata dalla poesia". (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 23 novembre 2002)
"In buon equilibrio tra piccoli drammi e incalzanti comicità, la convivenza fra un gigante allergico alla pulizia e fissato col sesso e un ometto troppo affezionato a mammà che soffre di gravi fobie sociali. (...) Tenerezze, scene madri, chiara origine teatrale (con gli stessi, collaudati, interpreti), forti iniezioni di 'volemose bene': nessuna crudezza picchiatella incresperà l'ottimista cielo di Norvegia". (Alessio Guzzano, 'City', 2 dicembre 2002)
"Tutto quello che non avreste più avuto voglia di vedere da una vicenda mille volte narrata, che 'smazza' le carte in gioco furbescamente, condendo le cupe atmosfere norvegesi di un pizzico di 'Qualcuno volò sul nido del cuculo' e una scorza di 'idioti' edulcorato e ripulito delle sgradevolezze vontrieriane. Che abbia provocato crisi di riso è spiegabile nella misura in cui esiste un pubblico di bocca buonissima, immacolato e vergine, che crede ancora ai buoni tutti da una parte e ai cattivi tutti di là, dove non batte il sole". (Aldo Fittante, 'Film Tv', 3 dicembre 2002)
"Tenerezze, scene madri, chiara origine teatrale (con gli stessi, collaudati, interpreti), forti iniezioni di 'volemose bene': nessuna crudezza picchiatella incresperà l'ottimista cielo di Norvegia". (Alessio Guzzano, 'City', 10 gennaio 2002)
CANDIDATO ALL'OSCAR 2002 COME MIGLIOR FILM STRANIERO
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