regia:
Clint Eastwood
: Clint Eastwood, Jeff Daniels, Wanda De Jesus, Anjelica Huston, Tina Lifford, Paul Rodriguez. (110’)
anno:
2002
Agente dell’FBI viene colpito da un attacco cardiaco durante una missione. Costretto al pensionamento anticipato rimane in attesa di un trapianto finché non si trova un donatore. Ad intervento avvenuto e durante la riabilitazione, una donna gli chiede di investigare sull’omicidio irrisolto della sorella. A 73 anni suonati, l’attore e regista cult (Leone d’Oro alla Carriera nel 2000), ha ancora voglia di giocare alla grande dietro la macchina da presa e lo fa con la stessa grinta di sempre: “Ho recitato tutte le scene senza la controfigura, io apprezzo tutto il processo di realizzazione e voglio dare al pubblico qualcosa che valga il prezzo del biglietto”. E, ancora una volta il pubblico saluta positivamente il ritorno dell’eroe nei soliti panni del difensore dei diritti, del tutore dell’ordine spiccio e materiale, questa volta in versione anni d’argento, coi problemi cardiaci, l’intuito annebbiato (sarà un bambino a dargli la soluzione), la volontà di “farsi da parte”. È un eroe lacerato quello che Eastwood porta sul grande schermo, un paladino del Bene che scopre quanto il Male gli sia sempre stato vicino, addirittura l’abbia aiutato e sostenuto. Nello stesso tempo fugando le accuse di chi lo considera una sorta di reazionario destrorso di stampo nixoniano – anche se a ben guardare nella sua ultima produzione cinematografica questo cliché è abbandonato da tempo – prende le distanze e “salda” il suo personale “debito di sangue” con le diverse etnie d’America, riconoscendone l’importanza sociale e vitale. Funzionali all’azione le scelte estetiche che privilegiano un montaggio serrato e la scelta di inquadrature di taglio molto classico.