regia:
Patrice Leconte
Jean Rochefort, Johnny Hallyday, Nelly Borgeaud, Jean-Francois Stevenin, Charlie Nelson. (90’)
anno:
2002
Un rapinatore ed un professore in pensione si incontrano casualmente, si conoscono, stringono amicizia e si scoprono simili, accomunati dalla disillusione nei confronti della vita. Ognuno avrebbe desiderato la vita dell’altro... Da un soggetto originale di Claude Klotz, pseudonimo che nasconde Claude Cauvin, scrittore popolarissimo, già collaboratore per la sceneggiatura di Il marito della parrucchiera, Patrice Leconte costruisce una pellicola godibile e spiazzante al tempo stesso, una sorta di gioco di “gran classe” che sfrutta e ribalta i topoi dei generi polar, dramma psicologico, western e commedia esistenziale. Il tutto a partire dalla domanda che sta alla base di molte sceneggiature degli ultimi anni: “What if?”, “Cosa sarebbe successo se...?” Stupisce il tocco leggero nel rimbalzare da un genere all’altro, instaurando una sorta di complicità con il pubblico. Lo spettatore si sente parte attiva, in un percorso fatto di rimandi, indizi, ostacoli, rivelazioni, che continuamente accendono l’attenzione, fanno scattare molle, sinapsi, evocano sprazzi di realtà e fantasie sopite. Poco importa, allora, se la soluzione finale implica il ricorso al fantastico: il Cinema racconta storie, non verità assolute. Accanto ad una regia puntuale, attenta nel riproporre, mutandone gli assunti, situazioni-tipo, si apprezza la messa in scena essenziale, tutta giocata sul duetto Johnny Hallyday e Jean Rochefort, a cui è andato il riconoscimento morale del pubblico e degli accreditati come miglior attore della Mostra, purtroppo snobbato dalla Giuria internazionale.
Premio Leoncino d’Oro dell’AGISCUOLA Premio Leone del Pubblico come Miglior Film Premio Leone del Pubblico al Miglior Attore: Jean Rochefort