"Con i suoi due piani temporali di narrazione (1939, 1950), duelli aerei più accurati di 'Top Gun', passioni melodrammatiche e tragedie politiche, 'Dark Blue World' di Ian Sverak non ha paura di volare alto. Il film del 37enne prodigio ceco, Oscar per 'Kolya' nel 1996, vuole parlare di tutto: guerra, amicizia, contraddizioni della Storia. Così, lo spettatore viene bombardato da immagini potenti (grande fotografia di Vladimir Smutny) e scene emblematiche che nascondono con furbizia alcune falle della sceneggiatura di Zdenek Sverak, padre di Ian e autore dello script di 'Kolya'. La ricerca estenuante della bella inquadratura rende piacevoli all'occhio anche le scene più drammatiche e dolorose. Sverak vuole piacere. Forse troppo". (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 27 settembre 2002)
"Scritto, come il precedente film, dal padre Zdenek con attenzione verso gli stereotipi del cinema bellico ceco, compresa l'amicizia virile messa a dura prova dall'amore per la stessa ragazza, 'Dark Blue World è raccontato come una commedia di guerra, con tocchi di ironia tra gli egoismi delle squadriglie. Non a caso in patria è stato un successone, perché parla dei cancellati eroi della Storia, col ritmo di un'avventura dai tempi e dagli ideali lunghi, occhi negli occhi con volti giovani e simpatici". (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 28 settembre 2002)
"Avventure nei cieli e nei cuori, sfide cavalleresche e morti eroiche (...) Su tutto, la patina di un tempo lontano e di un cinema romantico come non se ne fa più. Non volteggiamo alle aeree altezze dei film bellici e amorevoli degli 'arcieri' Powell e Pressburger. Però, qua e là, qualcosa di quelle atmosfere aleggia anche qui". (Bruno Fornara, 'Film Tv', 8 ottobre 2002)
da www.cinematografo.it
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