"Diretto dall'Etienne Chatilliez di 'La vita è un lungo fiume tranquillo', altra storia di famiglia, campione d'incassi in patria, 'Tanguy' mescola felicemente spunti sociologici, commedia dell'assurdo e gusto francese per la commedia nera. Memorabile la trasformazione di Dussollier, da paparone amoroso a belva spietata. Ma tutto il film, solido, generoso e assolutamente esilarante, trabocca di notazioni pungenti (l'amore per la Cina, che lo rende vicino e remoto insieme; l'ambivalenza dei rapporti famigliari). E se i tre protagonisti sono grandiosi, nei dialoghi si affaccia, con una citazione gaglioffa, pure Liz Taylor". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 15 marzo 2002)
"Se Sabine Azéma è divertente, Andrè Dussolier è addirittura esilarante per il modo in cui, da genitore tollerante e affettuoso, si trasforma in padre prepotente e senza scrupoli. Fa la parte anche la nonna dell'eterno studente, quasi una variazione sulla diabolica 'zia Angelina' di un altro film diretto dallo stesso regista. La chiave del cinismo e del 'politicamente scorretto' funziona, insomma. Finché arriva l'ultimo terzo del film e - ahinoi! - la caduta di tono è vistosa. Chatiliez esagera, ammannendoci una regressione di Tanguy, che dorme in culla ed è custodito da una babysitter; poi, nell'epilogo, ci guida in un'inutile gita in Cina, appassionante come lo spot di un'agenzia turistica". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 16 marzo 2002)
"Le barzellette sono buone se sono brevi. Chatiliez, a cui si devono 'La vita è un lungo fiume tranquillo' e 'La felicità è dietro l'angolo'ha il gusto del paradosso, ma in questo caso non riesce a trovare benzina per arrivare fino in fondo al viaggio. Che è gustoso, divertente, ma misurato per un cortometraggio. Vale il biglietto invece il cast: Dussolier, come sempre di beffardo spirito francese, Azema e lo strampalato Berger sono centrati parenti serpenti". (Silvio Danese, 'Il Giorno', 14 marzo 2002)
da www.cinematografo.it
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