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LA CASA SUL MARE

regia: Robert Guediguian
Ariane Ascaride, Jean-Pierre Darroussin, Gerard Meylan, Jacques Boudet, Anais Demoustier, Robinson Stevenin (Francia 107')
anno: 2017


In concorso a Venezia 74. In un piccolo paesino abbandonato, ex meta turistica, vicino Marsiglia si re-intrecciano le storie di tre fratelli oramai sul viale del tramonto tornati per assistere il padre gravemente malato. Joseph ex professore universitario innamorato di una sua ex-alunna, ma incapace di  ‘tenere il suo passo’ non riesce a distaccarsi dal suo cinismo di frasi fatte e assoluta polemica. Angelè, nota attrice teatrale occupata in varie tourneè, combatte i ricordi della scomparsa precoce della sua bambina, accusando il padre; Armand, vero superstite cresciuto senza mai lasciare il luogo, gestisce l’unico  ristorante del posto restando troppo legato alle vecchie ricette di famiglia. Le giornate scorrono lente scandite tra ricordi affiorati, nostalgie e gli interventi dei militari giunti sul luogo dopo il naufragio di un barcone di migranti poco più a largo. Di qui le storie dei tre protagonisti si intrecciano con il destino di tre fratellini (da notare la bella simmetria una femmina e due maschi) superstiti dalla tragedia in mare.

Il regista (LE NEVI DEL KILIMANGIARO) ancora una volta lavora con gli attori e amici  Jean-Pierre Darrousin, Gerard Meylan e la moglie Ariane Ascaride ottenendo un’opera elegante e commovente.
L’impostazione teatrale dell’opera permette molteplici letture tutte approfondite e complete come la questione del gioco: eterno veicolo intergenerazionale; o anche l’accettazione della propria età, il viaggio vero e proprio se si cerca una via di fuga e metaforico per la morte, la maternità e le problematiche genitoriali, la salvaguardia dell’ambiente, la problematica dell’immigrazione, l ‘affermazione della propria identità.
Convincente il continuo dualismo, a volte simmetrico, di tutto: vita e morte, gioventù e senilità, mare e sentieri selvaggi, mentalità borghese e ideali proletari…
Accorgimenti tecnici molto apprezzati la scelta del sonoro e di alcune immagini:  il mare,  sempre presente e veicolo di ricordi e storie, la terrazza vanto e palcoscenico dell’intera vicenda, il treno, regolare e quasi volante.
Emozionante il finale.

 

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